La Virtus espugna Assago e porta a casa la terza vittoria esterna consecutiva, al termine di 40’ combattuti molto più di quanto il risultato racconti.
Olimpia Milano vs Virtus Padova 68–80
OLIMPIA Milano: Milesi 8, Galicia 4, De Capitani 11, Musemeci 6, Di Caro 2, Casati 7, Lazzari 7, Barbieri 10, Tam, Tosi 6, Meani 2, Giorgetti 5. All. Zaccardini, ass. Pogliaghi, Premoli.
VIRTUS Padova: Cammisa 5, Visone 15, Mazzonetto 10, Tognon 4, Lomma, Meneghin 6, De Benetti, Mason, Cignarella 7, Capetta, Basso 12, Pellicano 21. All. Seno, ass. Turi.
ARBITRI: Martellosio – D’Amico.
Parziali 13–19, 16–14, 23–21, 16–25
Una “partita trappola”, così l’aveva definita coach Seno in settimana. Effettivamente le trappole, per chi giunge in terra meneghina da nord-est, sembrano disseminate lungo la strada prima ancora di calcare il parquet. I virtussini, infatti, dopo un sensibile rallentamento in tangenziale, vagano in cerca della palestra nella nebbiosa Assago, presa d’assalto per la concomitanza di un concerto al Mediolanum Forum con l’evento, ben più rilevante, della gara di U18 Eccellenza tra Olimpia e Virtus. Potrebbe sembrare Golia contro Davide, tuttavia i padroni di casa, insieme con il loro blasone, navigano nei bassifondi della classifica; gli ospiti, dal canto loro, sono reduci dalla sconfitta casalinga con Cremona e sanno di non poter fallire. Anche per questo, dunque, la partita è una “trappola” insidiosa per i ragazzi di Seno, da schivare con tre ore di viaggio e solo trenta minuti di riscaldamento nelle gambe.
L’Olimpia parte forte, aiutata dalla scarsa brillantezza degli avversari nei primi minuti. Poi, però, la Virtus reagisce, non appena capisce di doversi misurare contro avversari forti atleticamente e di certo non facili da intimidire: la partita si mette quindi, da subito, sul piano dell’intensità e dell’agonismo. Il metro scelto dagli arbitri è quello di non spezzare il gioco, permettendo dunque alle rispettive difese di essere sempre aggressive. I canestri rubati in contropiede dagli ospiti bilanciano gli efficaci attacchi dell’Olimpia, garantendo sostanziale equilibrio tra le squadre. Sulla tripla di tabellone di Pellicano suona la sirena del pirmo quarto, la Virtus conduce 19-13. Prima dell’intervallo lungo c’è spazio anche per le rotazioni: ottimo l’impatto sulla partita di Mazzonetto, che produce 5 punti (10 alla fine) e attacca con decisione creando per i compagni.
Nei successivi 20’, la Virtus guida ininterrottamente nel punteggio, ma non le riesce mai la fuga decisiva: a un temporaneo allungo (+7, +9) segue sempre un rientro dell’Olimpia, aggrappata alla partita grazie alle conclusioni dalla distanza (tre triple a segno nel terzo quarto) e alle seconde opportunità guadagnate a rimbalzo offensivo. La schiacciata (!) in contropiede di Meneghin dimostra che la Virtus è viva e non intende cedere un centimetro sulla strada verso la vittoria. Nella serrata lotta punto a punto, non manca qualche scintilla: Mazzonetto e Lazzaro hanno parole al miele da scambiarsi a gioco fermo e vengono entrambi puniti con un fallo tecnico nell’intervallo tra terzo e ultimo quarto. A farne le spese sarà però il giocatore di Milano, espulso dopo aver commesso un antisportivo sempre sul suo avversario in maglia nera numero 9.
La Virtus, nel finale, si affida alla sapiente regia di Pellicano per resistere alle velleità di rimonta dei padroni di casa, ora confusi e capaci di segnare solo in transizione, mentre a difesa schierata la difesa ospite si chiude e recupera palla con grande astuzia. Infallibile dalla lunetta (6/6), la Virtus conquista quindi la meritata vittoria, rischiando veramente poco grazie a una buona gestione degli ultimi possessi.
Grande soddisfazione per i ragazzi da Padova, che surclassano un’Olimpia giovane e apparentemente acerba tornando a segnare 80 punti al termine di una gara avvincente e mai scontata. Per capire la consistenza delle ambizioni di classifica della Virtus, sarà indicativo lo scontro con Scaligera di lunedì prossimo, ore 20.00, a Rubano.
Carlo Cignarella