(Il Mattino) Si allunga la serie super che vale il primo posto in classifica. Filippini e Piazza guidano una rimonta entusiasmante.
Sotto di tredici, contro i più forti del campionato che ti martellano da lontano, mentre tu non segni quasi più: dopo sette vittorie di fila e due mesi faticosissimi, una sconfitta non sarebbe stata un dramma. L’hanno pensato più o meno tutti, nella tana di Rubano, quando il terzo quarto era ormai a metà. Tutti tranne Rubini e i suoi ragazzi. Che hanno un cuore grande così e attributi d’acciaio. E che anziché mollare, hanno piazzato un break di 17 a 3, rimontando in sella a una partita intensa come poche altre. Vincendola, infine, con un ultimo quarto fantastico. E difendendo un primo posto che ormai di miracoloso non ha più niente.
Milano c’è
L’Urania sarà stata anche incostante fin qui, ma è una corazzata costruita per vincere. Scanzi e Piunti la proiettano subito a +6 (2-8) mentre la Virtus deve far presto i conti con un canestro troppo stretto. A fine primo quarto sul tabellino ci sarà un 5/17 totale, con 0/3 da tre. E dopo andrà anche peggio. Piunti, invece, da solo ne fa 8. Il quarto si chiude sul 14-17, ma Milano si è appena scaldata e apre il secondo periodo con un break di 9-0 con cui vola sul 14-26.
La reazione
La Virtus risponde con lampi di De Nicolao e Piazza e con una difesa in cui brilla l’intensità dei giovani Verzotto e Pellicano. Il parziale è di 14-2. Al 6′ il tabellone dice 28-28, frutto di uno sforzo enorme. Che la Virtus paga subito, perché Milano ri-scappa a +9 (30-39) grazie a una maggior precisione dalla distanza e ai punti della panchina.
Il bombardamento
Ma è nel terzo periodo che gli ospiti danno l’impressione di ammazzare la partita: quattro bombe in 3 minuti fino al 37-50 e poi al 41-53. Una squadra normale mollerebbe. La Virtus invece raddoppia gli sforzi. Simoncelli prende un tecnico che nel quarto periodo gli costerà una sanguinosa espulsione. Filippini mette quattro triple in pochi minuti e incredibilmente si va sul 53-53, nella bolgia della tana. Partita riaperta.
Lo sprint
Il finale è punto a punto, ma la Virtus non sbaglia niente. Alterna difesa a uomo e zona, trova i punti di Piazza e Filippini dall’arco (62-62 a metà tempo) ed è fredda ai liberi (70-64 con Piazza a -1’24”). Milano nel finale sbaglia tantissimo, addirittura quattro tiri in un’ultima disperata azione, fino al 70-68 quando mancano pochi secondi. Ma Filippini sigilla la vittoria e la tana esplode.
«La più bella»
Coach Rubini è sopraffatto dalla gioia: «È la vittoria più intensa, credo. Milano è fortissima e forse ha pensato di averci domati. Ma abbiamo trovato ancora forza, l’abbiamo buttata in baraonda e l’abbiamo cambiata, portando fuori dall’area Filippini. Ma oggi non c’è un migliore in campo, tutti sono stati straordinari. Sono orgoglioso di allenare questi ragazzi che corrono, resistono, si consumano le gambe, non si risparmiano mai».
Cristiano Cadoni