(IlMattino) Tirata gara d’esordio stagionale contro i forti avversari: la svolta nel finale con le giocate di Piazza, Calò e De Nicolao
La prima è stata dura. Ma era prevedibile, perché Varese si presentava con le credenziali di squadra tignosa. E in effetti il confronto è stato tirato fino alla fine. L’Antenore Energia Virtus Padova lo ha risolto sbattendosi in difesa per trovare la chiave di un rebus complicato. È stato un po’ come giocare al gatto e al topo, con i neroverdi che tentavano di scappare venendo puntualmente riacchiappati da Robur et Fides.
Ferrari, indisponibile per un risentimento muscolare, non sedeva neppure in panchina. Ma non può costituire un alibi. Coach Rubini parte quindi con De Nicolao, Piazza, Dagnello, Morgillo e Bianconi. Sul fronte opposto, “Cecco” Vescovi, indimenticato protagonista degli scudetti di Varese e Fortitudo Bologna, non può contare sul suo regista Ferrarese. La Virtus comincia spingendo sull’acceleratore (9-2), ma Varese entra presto in ritmo (9-7). Morgillo, reduce da un infortunio alla caviglia e quasi mai impiegato durante il pre-campionato, guida l’attacco (11 punti tutti nella prima decade). È sua la tripla allo scadere del primo quarto con cui i neroverdi toccano il +9 (25-16). Dall’altra parte, però, iniziano a salire di giri i veterani Allegretti e Gergati, bravi a riportare gli ospiti a contatto a metà gara (38-36). Dopo la presentazione del gruppo di atleti con disabilità della Step di Abano nell’intervallo lungo, la ripresa segue lo sparito del primo tempo: la Virtus costruisce molto, ma non c’è verso di scrollarsi di dosso gli avversari, abili a punire sulla transizione (42-42). La tripla di Maruca vale il sorpasso (44-45) e subito dopo il canestro di Caruso costringe Rubini a chiamare timeout (44-47). L’Antenore risponde con una bomba mozzafiato di Bianconi (palla che danza intorno al ferro) e un canestro di Piazza (49-47). Solo che Gergati castiga ancora da dietro l’arco (49-50). Stringendo qualche vite in difesa, l’Antenore confeziona un minibreak prezioso (6-0) rimettendo le solite 5 lunghezze di margine fra sé e i bosini (55-50). All’inizio dell’ultimo quarto, però, è di nuovo parità (55-55). Tocca allora a Piazza caricarsi la squadra sulle spalle, come spesso avvenuto anche nella scorsa stagione: 7 punti consecutivi del “bomber” virtussino regalano un altro allungo (62-55). Che non è quello decisivo, perché la Robur non molla l’osso pareggiando ancora i conti a 3′ dalla sirena (64-64).In uscita dal timeout, sono le giocate di Calò, De Nicolao e il “fallo e vale” di Dagnello a imprimere la svolta (71-64). Gli ospiti sparano le ultime cartucce (73-68), ma negli ultimi possessi la palla resta in mano all’Antenore (75-70).
Il primo passo è stato mosso, ma è solo l’inizio di un campionato che si profilo più tosto che mai. —
Ferrari, indisponibile per un risentimento muscolare, non sedeva neppure in panchina. Ma non può costituire un alibi. Coach Rubini parte quindi con De Nicolao, Piazza, Dagnello, Morgillo e Bianconi. Sul fronte opposto, “Cecco” Vescovi, indimenticato protagonista degli scudetti di Varese e Fortitudo Bologna, non può contare sul suo regista Ferrarese. La Virtus comincia spingendo sull’acceleratore (9-2), ma Varese entra presto in ritmo (9-7). Morgillo, reduce da un infortunio alla caviglia e quasi mai impiegato durante il pre-campionato, guida l’attacco (11 punti tutti nella prima decade). È sua la tripla allo scadere del primo quarto con cui i neroverdi toccano il +9 (25-16). Dall’altra parte, però, iniziano a salire di giri i veterani Allegretti e Gergati, bravi a riportare gli ospiti a contatto a metà gara (38-36). Dopo la presentazione del gruppo di atleti con disabilità della Step di Abano nell’intervallo lungo, la ripresa segue lo sparito del primo tempo: la Virtus costruisce molto, ma non c’è verso di scrollarsi di dosso gli avversari, abili a punire sulla transizione (42-42). La tripla di Maruca vale il sorpasso (44-45) e subito dopo il canestro di Caruso costringe Rubini a chiamare timeout (44-47). L’Antenore risponde con una bomba mozzafiato di Bianconi (palla che danza intorno al ferro) e un canestro di Piazza (49-47). Solo che Gergati castiga ancora da dietro l’arco (49-50). Stringendo qualche vite in difesa, l’Antenore confeziona un minibreak prezioso (6-0) rimettendo le solite 5 lunghezze di margine fra sé e i bosini (55-50). All’inizio dell’ultimo quarto, però, è di nuovo parità (55-55). Tocca allora a Piazza caricarsi la squadra sulle spalle, come spesso avvenuto anche nella scorsa stagione: 7 punti consecutivi del “bomber” virtussino regalano un altro allungo (62-55). Che non è quello decisivo, perché la Robur non molla l’osso pareggiando ancora i conti a 3′ dalla sirena (64-64).In uscita dal timeout, sono le giocate di Calò, De Nicolao e il “fallo e vale” di Dagnello a imprimere la svolta (71-64). Gli ospiti sparano le ultime cartucce (73-68), ma negli ultimi possessi la palla resta in mano all’Antenore (75-70).
Il primo passo è stato mosso, ma è solo l’inizio di un campionato che si profilo più tosto che mai. —
Tirata gara d’esordio stagionale contro i forti avversari: la svolta nel finale con le giocate di Piazza, Calò e De Nicolao.
Mattia Rossetto
Coach Rubini: “Concreti ed uniti. E’ la strada giusta per migliorarci” Una Virtus non perfetta, ma efficace, che ha pensato prima di tutto al sodo, portando a casa il risultato. Così la pensa coach Daniele Rubini nella sua analisi post partita. «Avevamo detto che un buon viaggio parte prendendo la direzione giusta fin dall’inizio», esordisce il tecnico padovano. «Certo, le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti: abbiamo avuto fasi in cui abbiamo lasciato intravedere delle potenzialità e altre di completo smarrimento. Dopodiché, le basse percentuali di tiro hanno tolto sicurezza alla squadra, ma abbiamo capito che era necessario fare un paio di giri difensivi veramente fisici in modo da oscurare il canestro e farci correre in transizione e contropiede. I ragazzi sono stati bravi: nonostante quanto visto in campo, la collaborazione da parte del gruppo è totale. Ciò mi lascia ben sperare. Possiamo guardare con ottimismo al futuro. Il nostro obiettivo? Siamo in una situazione di grande omogeneità. Gli episodi decideranno il ranking del campionato». M.R.