(Il Mattino, 28 novembre) Due scudetti giovanili con Siena, le presenze in Nazionale, ora Padova
«Sono l’animatore della squadra, è importante essere uniti»
«Sono l’animatore della squadra, è importante essere uniti»
Delle nove vittorie su dieci partite che l’Antenore Energia Virtus fin qui ha collezionato in ben tre c’è stato il sornione zampino finale di Corrado Bianconi. Un mister Wolf – il personaggio che in Pulp Fiction risolveva ogni tipo di problema – in salsa virtussina, classe ’95 di Domodossola, che ha dato un’ importante mano nel momento più delicato anche nell’ultimo successo interno contro Cremona, quello che ha restituito alla brigata di Rubini la vetta della classifica in compagnia di San Vendemiano, proprio nella settimana che precede lo scontro diretto di sabato sera. «Io uomo da ultimo quarto? No, diciamo che quando si va punto a punto nei minuti finali sono le situazioni in cui mi carico di più e mi prendo volentieri le responsabilità. Il finale più bello è stato contro Vigevano, quando abbiamo vinto con un mio canestro sulla sirena, De Nicolao lì mi ha preso per abbracciarmi ed esultando siamo finiti in modo casuale nei corridoi con tutta la squadra che ci ha corso dietro e sommerso».Un’immagine emblematica di un successo che ha dato poi l’entusiasmo e la spinta propulsiva per le sette vittorie di fila (striscia interrotta contro Bernareggio ma poi ripresa con altre due vittorie), una dolce vendetta considerando che nella scorsa stagione proprio a Vigevano nei playoff si erano interrotti i sogni della Virtus. «Non ci aspettavamo un avvio di stagione così positivo», continua Bianconi. «All’inizio eravamo considerati una buona squadra ma non da vetta, questo vuol dire che stiamo lavorando bene e che stiamo facendo un bel percorso di crescita».Bianconi adesso è il secondo top scorer dell’Antenore Energia alle spalle di Ferrari (109 a 142) ma con un minutaggio inferiore, seppur la sensazione sia quella che non abbia ancora messo in tavola tutta l’argenteria: «A livello personale sono abbastanza soddisfatto di quello fatto finora, ma sono convinto di poter fare ancora meglio». Bianconi a Padova è alla ricerca della consacrazione anche tra i senior dopo aver brillato molto a livello giovanile: «Con la Virtus Siena ho vinto uno scudetto Under 15 e uno Under 17 e ho perso una finale Under 18. I miei compagni erano giocatori come Amedeo Tessitori e Matteo Imbrò che di fatto sono stati i miei migliori amici d’infanzia. Ho disputato anche con la nazionale gli Europei Under 16 ed Under 18».Poi un passaggio non semplice nel basket dei senior: «Lì ho trovato più difficoltà anche per un cambio di ruolo da ala piccola ad ala grande, ho esordito in Serie A con Orlandina dove in squadra c’erano giocatori del calibro di Gianluca Basile e Matteo Soragna».Poi per lui tanta A2 e Serie B fino allo sbarco alla Virtus quest’estate: «Il mio obiettivo è tornare in Serie A e il sogno ora è ovviamente farlo con Padova con una promozione che sarebbe storica, anche se sappiamo che la strada è lunga e che il nostro obiettivo rimane quello di migliorare i risultati della passata stagione».E per riuscirci a Bianconi è stato di fatto affidato il ruolo di animatore dello spogliatoio: «Sì a me piace molto scherzare e stare con la squadra anche fuori dal campo, alla fine siamo quasi tutti giovani che sono lontani dalle loro famiglie e dalle loro amicizie e di conseguenza la tua famiglia diventa la squadra. Organizzo volentieri le pizze in spogliatoio e le cene fuori. E la settimana scorsa, finito l’allenamento, abbiamo creato una sorta di edizione di “Under’s got talent” coinvolgendo i nostri Under della prima squadra. Piazza, Ferrari e Schiavon sono stati scelti come giudici e i giovani si sono esibiti con una prova di canto e una di ballo. Per il vincitore abbiamo messo in palio uno zaino, mentre per spaventarli avevamo minacciato di tagliare i capelli a chi arrivava ultimo, anche se poi siamo stati clementi e non l’abbiamo fatto… Per la cronaca il primo posto se lo è aggiudicato Visone. Al di là del lato scherzoso queste cose penso siano importanti per compattare lo spogliatoio, perché nei momenti di difficoltà se il gruppo è unito li affronta e li supera, altrimenti si rischia di non riuscirci». –
Luca Perin