Nessuno indosserà più il numero sette dei neroverdi: «Un giusto riconoscimento a chi ha fatto la storia di questo club ed è stato un esempio per tutti». Una foto-ricordo per i tifosi
Non indosserà più nessun altro la maglia numero 7 della Broetto Virtus. Quella maglietta verrà conservata in qualche teca o incorniciata dentro un quadro, oppure ancora verrà appesa nella storica palestra Frescura in via dei Tadi, il tempio del basket virtussino. Su quella divisa resterà impresso indelebilmente il numero 7 di Leo Busca.
Per la prima volta nella sua storia, la Virtus ritira la casacca di un suo giocatore. È un atto dovuto nei confronti del suo campione simbolo, esempio per migliaia di ragazzi dentro e fuori dal campo. Il giusto tributo all’ex capitano neroverde, che quest’anno a 44 anni ha salutato la Broetto per accasarsi al Limena in Serie D. La maglia di Busca verrà ritirata domenica in occasione del debutto casalingo della Broetto in Serie B, quando alle 18 la formazione di Massimo Friso scenderà in campo alla Kioene Arena contro l’Iseo. Otto minuti, durante l’intervallo lungo della partita, dedicati all’unico numero 7 virtussino, suggellati dallo slogan “Leo, un uomo, un mito”. In correlazione all’evento verranno coinvolti per il cerimoniale anche i tifosi, che riceveranno una foto-ricordo di Leo in una delle sue note pose di gioco e potranno poi acquistare a un prezzo simbolico una maglietta realizzata ad hoc per l’avvenimento a tiratura limitata. «È stato uno dei nostri primi grandi giocatori», afferma con un filo di commozione Franco Bernardi, che proprio ieri ha festeggiato 80 anni. Anche quando ha lasciato la Virtus è rimasto uno dei nostri “tosi”. Bravo, modesto, un esempio per tutti. Speriamo che anche il suo figlioletto Alessandro cresca bene e possa emulare le gesta del papà con la maglia neroverde». Busca è stato l’emblema di due Virtus diverse a distanza di oltre 20 anni. Ancora atleta in quota al settore giovanile, a 17 anni ha esordito in B/2 contribuendo alla promozione in B/1 dopo un’irripetibile finale con il Petrarca. A inizio anni ’90, è stato protagonista con la Pulitalia Virtus (all’epoca della fusione con Vicenza) in A/2, prima d’intraprendere un lungo girovagare per l’Italia (Pozzuoli, Roseto, Udine, Messina, Ferrara, ancora Roseto, Capo d’Orlando, Reggio Emilia, Scafati, Trieste e Rieti) e ritornare nel 2012 a casa per riportare la Virtus in B.
Mattia Rossetto