Espugnato il campo impossibile di Cento. Canelo fa 22 punti, Lazzaro 19
Tre su tre. Ancora senza il suo play Stojkov, la Virtus espugna il campo impossibile di Cento, superando una delle squadre più attrezzate del girone e resta così a punteggio pieno, prima insieme a Reggio Emilia. Dopo i successi con le matricole Sestu e Iseo, questa è una vittoria che gonfia i cuori e regala una straordinaria carica di entusiasmo a tutto l’ambiente neroverde.
Perché tra i protagonisti ci sono ancora i ragazzi del vivaio, dal giovane Ferrara – ancora impiegato in regìa e come preziosa chiave tattica – a Schiavon che ieri ha offerto una grande prova di maturità, giocando una delle sue migliori partite. Perché Lazzaro si è confermato sui livelli altissimi di questo inizio di stagione e perché oltre alla grinta dei guerrieri come Crosato – a lungo in campo con 4 falli – la Virtus ha ritrovato, in tutto il suo splendore, la classe cristallina di Canelo, 22 punti e 22 di valutazione. Quelli della Baltur hanno provato a fermarlo con i piccoli e con i lunghi, senza mai riuscirci.
È stata durissima, però. Perché la Virtus è partita bene, ha raggiunto anche i 15 punti di vantaggio, ma poi si è trovata carica di falli, soprattutto con i lunghi. E ha sofferto, in un finale da batticuore, il pressing di Cento che ha raggiunto anche il pari (70-70) a una manciata di secondi dalla fine. I ragazzi di Giordani hanno tirato con percentuali disastrose, ma hanno preso 31 rimbalzi offensivi, conquistando un’infinità di secondi e terzi tiri e andando alla conclusione 75 volte (contro le 58 della Virtus), oltre che tante volte di più in lunetta (27 contro 8).
Ma il merito dei ragazzi di Friso è stato quello di mantenere un’intensità altissima in difesa, dall’inizio alla fine.
C’è subito la firma di Canelo nel primo allungo Virtus. Crosato mette due triple per il 5-8, Schiavon e ancora Canelo allungano sul +9 (11-20 e Lazzaro da tre confeziona il +12 (11-23 a 1’34” dal primo break). Cento tira con il 25% e solo una bomba di Andreaus – uno dei due padovani tra gli avversari – frena l’emorragia nel secondo periodo, quando Canelo aveva già strappato fino al +13 (16-29). Salvato da tre spinge fino al +15 e la Virtus tiene un fortino intorno al canestro, abbaiando a ogni tentativo di tiro di Cento. Difesa super, ma Crosato fa due falli in 20” (il terzo e il quarto) e si accende una spia. Dopo un’altra tripla di Schiavon (23-38), Cento risale con Pignatti fino al 31-40 e Chiera sulla sirena manca la tripla del -6. Alla ripresa c’è sempre Canelo. La Baltur tira ancora male, peròl’altro padovano, Benfatto, trascina i suoi al -5 (43-48) e costringe Lazzato e poi anche Nobile al terzo fallo. Il vantaggio neroverde si assottiglia, Salvato e Lazzaro lo difendono in prima battuta, una tripla di Schiavon risponde a un Chiera improvvisamente letale dalla lunga e il periodo si chiude sul 53-61. Gli ultimi 10’ sono tutti di sofferenza per la Virtus che ha subito Nobile con 4 falli. Canelo mette la bomba che ricaccia Cento indietro (55-64), Nobile allunga ancora. Per tre minuti non segna nessuno, il press dei padroni di casa è sfiancante, Chiera e Bedetti trovano punti pesanti e per la Virtus segna solo Lazzaro.
È 70-70 all’ultimo minuto. Ma Lazzaro ha ancora gambe per il +2, Andreaus e Bedetti sbagliano la tripla del sorpasso, Canelo ha palla in mano e dalla lunetta è di ghiaccio. A 8” dalla fine Chiera va ai liberi e ne mette uno, poi sbaglia apposta. Ma la palla di Cento se la prende Lazzaro.
Friso sorride: “Qui vinceranno in pochi”
Anche un anno fa a questo punto erano tre su tre. Solo che si parlava di sconfitte. Ma oggi come allora, coach Massimo Friso cerca di guardare le cose con il giusto distacco. Perché il campionato è lungo e l’anno scorso ha insegnato che tutto può succedere. «Però oggi è giusto anche celebrare con soddisfazione questa vittoria, perché questo è un campo dove – vedrete – non saranno in tanti a vincere. Questa è una squadra tosta, muscolosa, talentuosa, ben allenata. E che è stata costruita per vincere. Anche a loro mancava il play (Caroldi ndr) ma loro hanno più possibilità di noi e credo di poter dire che per loro questa assenza pesava un po’ meno». E però Friso, anche stavolta, ha saputo fare di necessità virtù: «Giocare con Ferrara play ci offre un sacco di soluzioni tattiche sorprendenti», spiega il coach della Broetto. «Non tutti sanno come affrontarlo, è giovane, dinamico, alto. Con lui in campo possiamo fare cose diverse». E poi c’è il marchio di fabbrica Virtus, quello della difesa: «Loro hanno tirato male, è vero», prosegue Friso, «ma noi abbiamo difeso veramente bene. Nel primo periodo siamo stati anche molto precisi al tiro e questo ci ha messo in una condizione di grande fiducia. Così tutto è stato più semplice, almeno all’inizio. Poi siamo stati bravi a mantenere l’intensità in difesa». Però alla fine tutto questo non è bastato per arrivare al traguardo tranquilli. «Loro ci hanno pressato, noi abbiamo perso qualche pallone di troppo ed eravamo anche stanchi», ammette il coach virtussino. «Però siamo stati bravi lo stesso. E io firmerei per avere questa intensità tutto il campionato». Friso è contento per il ruolo da protagonisti che stanno avendo i prodotti del vivaio Virtus: «Quest’anno c’è Ferrara che sta giocando tanto, ma ne abbiamo quattro con noi e credo che ci sarà spazio per tutti. E Schiavon, che è nostro, sta giocando molto bene. È venuto a Cento a fare una partita strepitosa, su questo campo non tutti se lo possono permettere». Se poi c’è un Canelo così, per la Virtus è tutto un po’ più semplice: «Vero», conclude Friso, «oggi ha giocato veramente bene. Non sapevano proprio come prenderlo».