Quasi il 50% di realizzazioni dall’arco per uscire dal tunnel delle sei sconfitte consecutive e tenere nel mirino l’ultimo posto utile in zona playoff scavalcando in classifica proprio la formazione emiliana ancorata alla vigilia a quota 8 punti. «Se ci passiamo la palla», sostiene Massimo Friso, «siamo una buona squadra. Contro un’avversaria molto alta e muscolare, abbiamo tenuto alto il ritmo trovando dei tiri aperti da tre con la transizione e il gioco a tutto campo». Specialisti dei primi quarti arrembanti, gli emiliani vengono attesi al varco e infatti era la Broetto a uscire forte dai blocchi di partenza (6-14). Alla fine dei primi 10′, gli ospiti sono già scappati oltre la doppia cifra con la prima delle 13 bombe della serata, firmata da Salvato (10-21). Ti aspetti la reazione di Reggio e invece nel secondo periodo sono ancora i cecchini della Virtus a colpire dai 6.75, scollinando il ventello (12-33). Il ritmo non accenna a calare, anche perché i neroverdi continuano a costruire diverse conclusioni e quando non riescono a perforare la retina dalla distanza rimettono la palla nel pitturato per Nobile e Lazzaro (24-42). Dopo l’intervallo lungo, un guasto al tabellone luminoso e un malfunzionamento dell’attrezzatura di riserva fermano la gara per quasi mezzora. Alla ripresa delle ostilità, l’inerzia cambia e i padroni di casa mettono in piedi una serie di break, che sembrano riaprire l’incontro (45-50 al 26′). Il match si riapre e al tempo stesso si richiude. La Broetto avverte il fiato sul collo, ma resiste agli assalti avversari ricorrendo ancora una volta al tiro pesante (48-57). È un arma letale, che i virtussini impiegano anche nell’ultima frazione per punire la difesa locale riaprendo la forbice sul +20 (52-72). Domenica, alle 18, la Broetto ritorna alla Kioene Arena per affrontare Alto Sebino, con la certezza di aver ritrovato la sua vera dimensione.
Mattia Rossetto
9 dicembre 2016