Rugo: «A questo punto della stagione ci manca ancora una identità».
Il campionato della Broetto assomiglia sempre più alla sagra delle occasioni perse. Sabato, il primo dei due derby veneti in sequenza (domenica, ore 18 alla Kioene Arena è previsto quello con Vicenza), ha riservato l’ennesimo dispiacere alla squadra neroverde. Priva di JC Canelo, uno dei suoi punti di riferimento in attacco, bloccato da un virus intestinale, la Virtus si è ritrovata a battagliare contro la Rucker San Vendemiano senza la carica necessaria a fronteggiare un’avversaria molto energica. Già all’andata, alla vigilia di Halloween, i virtussini avevano visto le streghe contro i trevigiani, che la spuntarono in rimonta con una tripla mortifera allo scadere. Nel gioco degli accoppiamenti, i neroverdi hanno perso ancora crollando sotto le triple di Rossetto e Fazioli, che nell’ultimo quarto sul 61-61 hanno aperto il break determinante a dirimere la contesa. Il parziale di 11-0 del SanVe ha “ammazzato” una gara equilibrata, dove tuttavia la Broetto non aveva mai dato la sensazione di avere la situazione in pugno. Sul 72-61 a 2’55’’ dalla sirena, alla Broetto sono saltati pure i nervi, con tanto di tecnico ed espulsione per Stojkov, forse punito eccessivamente dopo aver chiesto civilmente spiegazioni all’arbitro. «Anche se siamo stati in partita per tre quarti di gioco, lo scarto finale è ampio e legittima il successo di San Vendemiano» analizza Roberto Rugo, dirigente della prima squadra, «la verità, però, è che l’inerzia non è mai stata dalla nostra parte. Il SanVe ha esasperato le nostre lacune, come una goccia sempre sul medesimo punto. Dobbiamo guardarci in faccia tutti e darci una regolata: stiamo vanificando ottime prestazioni, come quella contro Cento».
Sul ko hanno influito anche le basse percentuali di tiro della Broetto, che ha trasformato con il 39% da due, idem da tre e appena il 57% dalla lunetta, quando invece i padroni di casa hanno segnato con il 52% dalla media, il 45% dall’arco e l’80% ai liberi. Ciò che si fatica di più a spiegare è la discontinuità di rendimento di Crosato e compagni. «Difettiamo di continuità perché non abbiamo una “colonna vertebrale” ben definita» riflette Rugo, «strano a dirsi, ma a questo punto della stagione la nostra identità non è ancora ben definita: possiamo vincere e perdere contro chiunque. Ognuno dovrebbe aiutare i compagni e non dare per scontato nessun avversario. Con il SanVe non ci abbiamo messo il giusto piglio e i nostri momenti migliori sono stati quelli in cui abbiamo spinto di più». Sperando che l’espulsione di Stojkov non venga punita severamente dal giudice sportivo e in attesa di recuperare Canelo, la testa della Broetto è ora rivolta allo scontro con Vicenza. Sconfitta anche in questo caso nel match d’andata, la Virtus sarà chiamata al riscatto e a debellare anche la sindrome da derby.