(Il Gazzettino)
Contro la terza forza del campionato la squadra di Friso lotta per metà gara, ma poi deve arrendersi a un parziale di 20-0
Difficile poter sperare di imporsi sulla terza forza del girone, specie viste le precarie condizioni dell’asse play-pivot Stojkov-Nobile. Ancora più difficile, dopo che sulla base dei risultati del sabato sera la Broetto Virtus è stata staccata di quattro lunghezze da Reggio Emilia e sopravanzata anche da Desio, sperare ora di agguantare i play off (obiettivo dichiarato di inizio stagione). Peccato davvero perchè la sconfitta di ieri, seppur davanti a pochi intimi (circa 400 spettatori) e in una serata inaugurata dalla toccante esecuzione dal vivo dell’Inno di Mameli della giovane cantante Sofia Busolo, è giunta al termine di una prova orgogliosa da parte della formazione di Massimo Friso. Che però, ancora una volta, dopo aver illuso e paradossalmente nel suo momento migliore ha evidenziato tutti i propri limiti subendo un pesante parziale di 20-0.
Alla palla a due, giusto il tempo di distinguere Rezzano da Nobile (davvero poche le differenze tra i due), Piacenza sprintava sul 5-0: tripla di Sanguinetti e canestro di Magrini. Salvato rompeva il ghiaccio con una tripla, ma gli ospiti allungavano sul 13-5 (poi sul 15-8 al 5′). Qui la Broetto Virtus, che pure è stata costretta ad inseguire per tutto il primo tempo, sembrava finalmente ridestarsi: con Canelo e Nobile, due dei tre in doppia cifra insieme a capitan Crosato, si riavvicinava sul 15-12. I padroni di casa leggevano bene i cambi difensivi degli avversari e si facevano valere ai rimbalzi offensivi, ma l’impressione era che ogni loro piccolo errore venisse puntualmente punito (nuovo allungo ospite sul 23-16 con la giocata da tre punti di Sanguinetti). Un tap-in sulla sirena della prima frazione di Nobile (7/10 dal campo e 7 rimbalzi) e una tripla di Stojkov in apertura della successiva ridavano ossigeno ai neroverdi, ma Piacenza, nelle cui fila faceva un’apparizione anche l’ex nazionale Soragna, sfruttando il tecnico a Friso e proponendo spot una zona 3-2 si riportava sul +10 (33-23).
La Broetto chiudeva bene il primo tempo (parziale di 8 a 2) e soprattutto, grazie a sette punti consecutivi di Canelo (16 punti e 6 assist alla fine), iniziava decisamente meglio la ripresa. Dopo l’aggancio, i virtussini passavano avanti sul 46-44 dopo un minuto e mezzo, il loro primo e unico vantaggio. Qui, come già ricordato, senza riuscire più a trovare la via del canestro per quasi otto eterni minuti, subivano però un micidiale parziale di 20-0 che decideva le sorti dell’incontro: un parziale aperto da un paio di decisioni arbitrali perlomeno dubbie (tripla di Leonzio del 46-49 su blocco irregolare e sfondamento di Canelo in attacco), ma legittimato dagli ospiti con le penetrazioni di un immarcabile Bruni e l’atleticità del lungo Banti.
La tripla di capitan Crosato a 40 secondi dal termine della terza frazione per il 51-66 era quasi liberatoria. Ma l’ultima frazione, di fatto, era soltanto pura accademia (Piacenza toccava due volte il +20).
Difficile poter sperare di imporsi sulla terza forza del girone, specie viste le precarie condizioni dell’asse play-pivot Stojkov-Nobile. Ancora più difficile, dopo che sulla base dei risultati del sabato sera la Broetto Virtus è stata staccata di quattro lunghezze da Reggio Emilia e sopravanzata anche da Desio, sperare ora di agguantare i play off (obiettivo dichiarato di inizio stagione). Peccato davvero perchè la sconfitta di ieri, seppur davanti a pochi intimi (circa 400 spettatori) e in una serata inaugurata dalla toccante esecuzione dal vivo dell’Inno di Mameli della giovane cantante Sofia Busolo, è giunta al termine di una prova orgogliosa da parte della formazione di Massimo Friso. Che però, ancora una volta, dopo aver illuso e paradossalmente nel suo momento migliore ha evidenziato tutti i propri limiti subendo un pesante parziale di 20-0.
Alla palla a due, giusto il tempo di distinguere Rezzano da Nobile (davvero poche le differenze tra i due), Piacenza sprintava sul 5-0: tripla di Sanguinetti e canestro di Magrini. Salvato rompeva il ghiaccio con una tripla, ma gli ospiti allungavano sul 13-5 (poi sul 15-8 al 5′). Qui la Broetto Virtus, che pure è stata costretta ad inseguire per tutto il primo tempo, sembrava finalmente ridestarsi: con Canelo e Nobile, due dei tre in doppia cifra insieme a capitan Crosato, si riavvicinava sul 15-12. I padroni di casa leggevano bene i cambi difensivi degli avversari e si facevano valere ai rimbalzi offensivi, ma l’impressione era che ogni loro piccolo errore venisse puntualmente punito (nuovo allungo ospite sul 23-16 con la giocata da tre punti di Sanguinetti). Un tap-in sulla sirena della prima frazione di Nobile (7/10 dal campo e 7 rimbalzi) e una tripla di Stojkov in apertura della successiva ridavano ossigeno ai neroverdi, ma Piacenza, nelle cui fila faceva un’apparizione anche l’ex nazionale Soragna, sfruttando il tecnico a Friso e proponendo spot una zona 3-2 si riportava sul +10 (33-23).
La Broetto chiudeva bene il primo tempo (parziale di 8 a 2) e soprattutto, grazie a sette punti consecutivi di Canelo (16 punti e 6 assist alla fine), iniziava decisamente meglio la ripresa. Dopo l’aggancio, i virtussini passavano avanti sul 46-44 dopo un minuto e mezzo, il loro primo e unico vantaggio. Qui, come già ricordato, senza riuscire più a trovare la via del canestro per quasi otto eterni minuti, subivano però un micidiale parziale di 20-0 che decideva le sorti dell’incontro: un parziale aperto da un paio di decisioni arbitrali perlomeno dubbie (tripla di Leonzio del 46-49 su blocco irregolare e sfondamento di Canelo in attacco), ma legittimato dagli ospiti con le penetrazioni di un immarcabile Bruni e l’atleticità del lungo Banti.
La tripla di capitan Crosato a 40 secondi dal termine della terza frazione per il 51-66 era quasi liberatoria. Ma l’ultima frazione, di fatto, era soltanto pura accademia (Piacenza toccava due volte il +20).
Giovanni Pellcchia
9 aprile 2017