(Il Gazzettino)
Condotti dal regista, molto ispirato, hanno iniziato subito forte.
Lazzaro costretto a uscire per un colpo, spazio alla fine per la “nidiata” dei giovani.
La Virtus è più forte della sfortuna… e di se stessa! Ieri pomeriggio, nella tana di Rubano e nell’insolito orario delle 17 (per consentire agli ospiti il rientro in giornata), la formazione di Daniele Rubini ha iniziato il girone di ritorno del campionato di serie B superando abbastanza agevolmente 71-55 i Green Palermo.
Gli isolani, proprio a causa di un disguido privi delle divise di gioco (le borse smarrite nello scalo di Roma Fiumicino), sono scesi in campo solo con le maglie nere da trasferta fornite dalla stessa società di casa. La Virtus, invece, già priva di Canelo (in rosa solo per onor di firma) ha dovuto fare a meno ben presto anche di Lazzaro (colpo al ginocchio), che non è rientrato dagli spogliatoi dopo l’intervallo. Eppure, ha condotto e portato in porto d’autorità la contesa: aggrappandosi a un super Piazza (26 punti con 9/13 da due, 5/6 ai liberi più 6 rimbalzi, 4 recuperi e 3 assist), forse stimolato anche dal confronto in cabina di regia con Montanari, play di scuola Fortitudo Bologna tesserato alla vigilia del match (13 punti per lui), ed al capitano Crosato ormai abbonato in questa stagione alla doppia doppia (ieri sera 13 punti e 21 – sic! – rimbalzi).
I neroverdi, così, a parte il 2-0 iniziale degli ospiti (con Cecchetti) prendevano subito il comando delle operazioni: piazzando un parziale di 7-0 e chiudendo il primo quarto, contraddistinto da ottime percentuali al tiro, in doppia cifra di scarto grazie a un altro mini-parziale conclusivo di 5-0.
Nel secondo quarto, al di là del già ricordato infortunio a Lazzaro, la Virtus accusava una leggera battuta a vuoto: o meglio, le percentuali scendevano leggermente e la manovra si faceva a tratti farraginosa. Palermo, però, restava in scia ma non dava mai realmente l’impressione di poter impensierire i padroni di casa. Questi ultimi, uscivano dagli spogliatoi senza Lazzaro appunto ma con una rinnovata determinazione: arrivavano a toccare il loro massimo vantaggio sul +20 al 28′ (51-31, canestro di Schiavon dopo un rimbalzo offensivo).
L’ultima frazione, così, si rivelava di pura accademia: coach Rubini dava gloria un po’ a tutti, compresi i giovani Visentin, Tognon e Pellicano. Proprio quest’ultimo, a dieci secondi dalla sirena, si regalava anche la soddisfazione dei primi punti nella categoria: un 1 contro 1 concluso con finta, passo e tiro che a molti ha ricordato Mike Iuzzolino. Meglio di così…
Giovanni Pellecchia
8 gennaio 2018