(Il Gazzettino)
Presi per mano da un Piazza quasi perfetto, i neroverdi con Lugo si portano a +17. Vantaggio dilapidato incredibilmente e brivido gelido sugli spalti prima di vincere.
Tutto è bene quel che finisce bene. E ieri sera la Virtus è uscita in trionfo, nel tripudio di trombe e il pubblico di fede neroverde in visibilio, per la vittoria ottenuta su Lugo. Un trionfo dato certamente dal valore della vittoria in sè, visto che la formazione di Daniele Rubini era reduce da tre sconfitte consecutive, ma anche se non soprattutto per lo scampato pericolo: tutto il palasport di Rubano, infatti, ha vissuto con il fiato sospeso una sorta di dramma collettivo quando i padroni di casa, nell’ultima frazione, sono passati dal loro massimo vantaggio sul +17 a un misero +1, che già faceva intravedere vecchi e nuovi fantasmi. Nella volata finale, invece, la Virtus è stata letteralmente presa per mano (con 10 punti consecutivi) dal suo regista Andrea Piazza, vero mattatore dell’incontro: 30 punti e un più che eloquente 32 di valutazione per lui, frutto di una prestazione quasi perfetta al tiro (6/7 da due punti, 5/7 da tre, 3/3 ai liberi) impreziosita da cinque assist. Sempre spalleggiato dallo stoico capitano Crosato, da doppia doppia (10 punti e 10 rimbalzi).
I padroni di casa, pur avendo dovuto sopperire all’ultimo momento anche all’assenza dell’influenzato Nobile (andata ad aggiungersi a quelle, di lungo corso, di Lazzaro e Canelo con quest’ultimo che in settimana ha ripreso quantomeno a correre), hanno fatto l’andatura. Nonostante la miglior partenza dei romagnoli sospinti da Valentini e Gatto poi (10-15 al 5′), infatti, una volta passati avanti sul 16-15 hanno sempre condotto. Subito guidati da Piazza (11 punti frutto di un 3/3 da tre) e all’ottimo impatto di Miaschi entrato dalla panchina. Con rotazioni limitate, la Virtus nella seconda frazione faceva ricorso senza fortuna alla zona (punita da due triple di Filippini), ma veniva sostenuta in attacco dall’ispirato Schiavon. All’intervallo lungo, così, i neroverdi andavano sul +9 con un Piazza perfetto al tiro (2/2 da due e 4/4 da tre) e lo stesso Schiavon micidiale da dietro l’arco dei 6,75.
Nella ripresa, con gli ospiti più macchinosi, il vantaggio si dilatava oltre la doppia cifra e, grazie a De Zardo in attacco e Miaschi in difesa, toccava anche il già ricordato +17 (60-43 e poi 62-45) al 27′. Un vantaggio che, però, veniva dilapidato all’inizio dell’ultima frazione quando gli ospiti, passando a un’aggressiva zona 2-3 e sfruttando il tecnico a Rubini, piazzavano subito un parziale di 8-0 e al 36′ si riavvicinavano addirittura a -1 al 36′ (72-71). Qui, però, Piazza sciorinava tutto il suo repertorio da giocatore da categoria superiore. E in casa Virtus si poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Giovanni Pellecchia
12 febbraio 2018