Ore 21, Kioene Arena: i neroverdi recuperano la partita rinviata per l’impegno di Miaschi in Nazionale Under 18.
PADOVA. Sfumati i playoff – non ancora matematicamente, ma servirebbe una remota congiunzione astrale per poterli centrare – la Virtus Padova deve espletare la pratica salvezza. Stasera, alle ore 21, i neroverdi recuperano il match valido per la 28ª giornata della Serie B di basket maschile, ospitando Piacenza nella tana di Rubano.
Originariamente prevista per domenica scorsa alla Kioene Arena, la gara era stata rinviata per l’impegno di Federico Miaschi al torneo internazionale di Mannheim (Germania), dove è stato il condottiero dell’Italia Under 18, che si è messa al collo una splendida medaglia di bronzo, chiudendo da miglior marcatore della competizione. Il talento genovese, in prestito alla Virtus, rientrerà giusto in tempo per l’incontro con i romagnoli, visto che dopo la trasferta tedesca ha sostenuto anche l’impegno dell’Interzona con l’Under 20 della Reyer Venezia.
«Torna dopo 25 giorni che non lo vediamo», precisa coach Daniele Rubini, «ma quest’anno è andata così: non ho quasi mai avuto la squadra al completo. Mi dovrò appellare alla forza di volontà dei ragazzi, che sono sempre scesi in campo». La travagliata stagione della Virtus è stata costellata di infortuni. Il più grave è stato quello di Lazzaro, sottopostosi ad intervento chirurgico nei giorni scorsi, dopo la rottura del crociato a gennaio. L’ultimo stop in ordine temporale riguarda Calzavara, bloccatosi per una lesione muscolare alla coscia. Recuperato De Zardo, Maresca stringerà i denti, anche se le sue condizioni sono deficitarie.
E Piacenza? «Lo dice anche la classifica: è una formazione con un’altra ossatura, che dispone di rotazioni illimitate», commenta Rubini. «Tecnicamente lo scontro è impari. Oltretutto arriverà qui per riprendersi il secondo posto. Il pronostico è chiuso.
Dopodiché non vincono sempre i più bravi ed un lieve margine ce l’abbiamo per tentare l’impresa. All’andata abbiamo disputato un’ottima partita in una delle rare occasioni dove avevamo tutti i giocatori a disposizione. Giochiamo in casa, corre l’obbligo di provarci». (ma.ros.)