Alto Sebino battuto e retrocesso, l’orgoglio neroverde Il dirigente Rugo: «Usciti a testa alta malgrado gli infortuni»
RUBANO. È stato un po’ come l’ultimo giorno di scuola. Quando ormai c’è solo la voglia di festeggiare la fine dell’anno scolastico e andarsene in vacanza. L’ultima partita della stagione per la Virtus si è trasformata in una grande festa per la salvezza conquistata sul campo con due giornate d’anticipo. Il gruppo di Daniele Rubini non aveva più nulla da chiedere al campionato, ma ha voluto onorare l’impegno fino in fondo, condannando Alto Sebino alla retrocessione. La tana di Rubano ha risposto in massa all’invito rivolto dalla società: palazzetto gremito e clima di giubilo per salutare i propri beniamini, a partire dal capitano Enrico “Croce” Crosato, che farà il solito partitone da doppia doppia (16 punti e 15 rimbalzi). Anche la Virtus inizia il match con la testa altrove (12-21). Nel secondo quarto, però, i neroverdi cominciano a giocare sorpassando con Buia (35-33). Una tripla dello stesso Buia e quella di Crosato proiettano i padroni di casa sul +7 (45-38), ma gli ospiti riescono a limitare i danni alla fine del terzo periodo (53-45) per poi impattare a 4’ dalla sirena (57-57). La contesa viene risolta dal tiro dall’arco del mitragliere Miaschi, che sa tanto di sentenza anche per l’Alto Sebino (62-57 al 37’). Alla fine può esplodere la festa neroverde, con la squadra in mezzo al campo a ricevere gli applausi meritati dei propri tifosi. A coach Rubini, i supporter dedicheranno anche un cartellone ironico. Nonostante la mancata qualificazione ai playoff, non manca mai l’entusiasmo in casa Virtus. Il bilancio della terza annata virtussina in Serie B è affidato al dirigente Roberto Rugo: «È stata una stagione positiva», commenta a margine, «ci confermiamo in una categoria nazionale come squadra capofila del basket padovano. L’annata aveva preso una piega particolare, ma nonostante gli infortuni ne siamo usciti a testa alta. Grazie al lavoro svolto da Rubini e dal suo staff tecnico, siamo riusciti a valorizzare due giovani di livello nazionale come Miaschi e De Zardo».