Dura tre quarti il sogno dei ragazzi di coach Seno che nell’ultimo parziale si arrendono alla fisicità della capolista, una squadra che punta al successo finale.
Pall. Reggiana – Virtus Padova 80 – 69
Pall. Reggiana: Porfilio n.e., Soviero n.e., Diouf 19, Maddaloni5, Bersolini 5, Pellicciari 15, Castagnetti 2, Bisozzi 1, Sow, Zampogna 3, Cipolla 17, Dellosto 13. – All. Memozzi. Ass. Birtozzi.
Virtus Padova: Cammisa, Visone 13, Antonello, Tognon 2, Marinello 3, Meneghin 8, Serafini 2, Mason, Cignarella 6, Capetta 3, Basso 16, Pellicano 16. – All. Seno. Ass. Turi.
Parziali: 22-23, 17-12 (39-35), 19-22 (58-57), 22-12 (80-69)
REGGIO EMILIA Dopo due vittorie consecutive, la Virtus cade in casa della capolista Reggiana, che si conferma la squadra da battere nel girone. Il risultato racconta di una gara equilibrata e giocata quasi alla pari, tuttavia, a onor del vero, va detto che i padroni di casa sembrano sempre in pieno controllo e anzi tentano più volte di scappare. E’ grazie all’intensità difensiva che gli ospiti rimangono aggrappati alla partita, concedendo agli avversari non più di quegli 80 punti che rappresentano la loro media stagionale.
Pronti, via e la Virtus vince il primo parziale (22-23), segnale di come il primo quintetto funzioni e giochi a viso aperto contro avversari nettamente superiori, specialmente sul piano fisico e atletico. L’agonismo, tra tutte, è la risorsa che non manca davvero alla Virtus, capace ancora una volta di sopperire con l’intensità ad altre mancanze. Da sottolineare l’ottima prova difensiva di Meneghin (condita da 5 punti, tanti falli subiti e una tripla di tabellone, che sta ancora aspettando di essere convalidata), autore di 5 stoppate alla fine. Nel secondo quarto, però, quando iniziano le rotazioni, la Reggiana si scopre con la panchina più lunga e allunga, grazie anche ai secondi tiri che la Virtus le concede.
“Non dobbiamo permettere loro di spaccare la partita su nostri errori”, ammonisce coach Seno a più riprese, in spogliatoio nell’intervallo lungo e in panchina durante i time-out. La Virtus perde la partita proprio in queste circostanze, quando, causa amnesie improvvise, concede palla gli avversari senza nemmeno trovare un tiro, e risultando macchinosa negli accoppiamenti difensivi in transizione. Come detto, la Reggiana tenta di scappare via, ma gli ospiti non perdono la calma e rispondono con le armi a loro disposizione. Emblema dello spirito che anima i virtussini è il recupero di Marinello a 4 secondi dalla fine del terzo periodo, che poi concretizza from downtown riaccendendo le speranze di una Virtus che ora è sotto di un solo punto (58-57).
Il fallo-e-vale che viene, però, concesso alla Reggiana in apertura dell’ultimo quarto, è sintomo di come gli ospiti abbiamo finito la benzina. Infatti, a un iniziale allungo dei padroni di casa, i virtussini rispondono schierandosi a zona: la buona difesa frutta dei recuperi, che però non vengono concretizzati per mancanza di lucidità. Il vantaggio di 9 lunghezze è sufficiente alla Reggiana, quando mancano poco meno di 5’ da giocare, per amministrare senza scomporsi e reagire in modo ordinato, da grande squadra ai (velleitari) tentativi di rimonta da parte della Virtus.
Qualche rimpianto per i neroverdi, che tornano a casa a mani vuote nonostante la prestazione sia stata sicuramente all’altezza, su un campo ostico dove l’anno scorso avrebbero forse preso un’imbarcata. Testa ai prossimi due impegni, che vedranno la Virtus impegnata in terralombarda (Milano e Bergamo), dove dovrà finalmente dimostrare di saper vincere anche in trasferta.
Carlo Cignarella