Sotto di 17 (25-42), l’Antenore non molla la presa e con una difesa aggressiva riesce a portare a casa la vittoria.
Quanta fatica. Ma quando si tratta di gettare il cuore oltre l’ostacolo si può ancora contare sull’Antenore Energia Virtus Padova. La squadra di Rubini strappa due punti cercati, voluti quanto sofferti alla Gimar Lecco. Dopo aver intravisto il baratro, i neroverdi piazzano una rimonta clamorosa dal -17 superando i lombardi in un finale thrilling. Tanta volontà, che parte e finisce dalla difesa di Piazza («È stato il “Ringhio” Gattuso della situazione», commenterà Rubini a fine partita), è stata ripagata anche contro i mortiferi cecchini di Lecco.
Una serie di palloni recuperati aveva aperto nel migliore dei modi la gara della Virtus (7-2). Dall’altra parte, però, Rattalino si dimostrava una spina nel fianco per la difesa locale segnando i primi sei punti lombardi (7-6). Non sarà l’unico, visto che gli esterni lecchesi produrranno già all’alba del match una frattura importante. Lecco infatti ha la mano rovente dalla lunga distanza e spara in un amen quattro triple di fila. Dal 16-16, l’Antenore si ritrova a rincorrere con un gap da doppia cifra alla fine della primo quarto (16-27). Il copione non cambia neppure all’inizio del secondo periodo, quando la formazione lombarda sale a +14 (18-32). La reazione della Virtus appare troppo confusionaria ed è figlia più del nervosismo, anche se gli ospiti continuano a tirare con percentuali stellari dietro l’arco (23-38), chiudendo il primo tempo con un 7/17 da tre.
Sprofondati a -17 (25-42), i padroni di casa trovano nell’aggressività difensiva la chiave per limitare i danni andando al riposo lungo con uno scarto più umano (34-44). La Virtus è viva e lo dimostra in avvio di secondo tempo risalendo la china fino al -6 (44-50), grazie a un minibreak (5-0), orchestrato da De Nicolao e Schiavon. È il momento buono per ribaltare l’inerzia: l’Antenore lo capisce e aggredendo la Gimar si riporta a -1 (52-53), ma viene ricacciata indietro da tre bombe di Brunetti (52-62) dopo un viaggio in lunetta sanguinoso per De Nicolao.
Nell’ultima frazione, i tiri pesanti di Motta e Piazza restituiscono nuove speranze ai neroverdi (63-64), che difendono alla morte perfezionando un break di 10-0 (65-64). La sfida si decide così in volata: Ferrari realizza in contropiede a 16” dalla sirena (71-68), Brunetti fallisce la tripla del possibile supplementare e dalla lunetta Bovo sigilla il risultato (73-68). Ora testa al derby di domenica a Vicenza.
Una serie di palloni recuperati aveva aperto nel migliore dei modi la gara della Virtus (7-2). Dall’altra parte, però, Rattalino si dimostrava una spina nel fianco per la difesa locale segnando i primi sei punti lombardi (7-6). Non sarà l’unico, visto che gli esterni lecchesi produrranno già all’alba del match una frattura importante. Lecco infatti ha la mano rovente dalla lunga distanza e spara in un amen quattro triple di fila. Dal 16-16, l’Antenore si ritrova a rincorrere con un gap da doppia cifra alla fine della primo quarto (16-27). Il copione non cambia neppure all’inizio del secondo periodo, quando la formazione lombarda sale a +14 (18-32). La reazione della Virtus appare troppo confusionaria ed è figlia più del nervosismo, anche se gli ospiti continuano a tirare con percentuali stellari dietro l’arco (23-38), chiudendo il primo tempo con un 7/17 da tre.
Sprofondati a -17 (25-42), i padroni di casa trovano nell’aggressività difensiva la chiave per limitare i danni andando al riposo lungo con uno scarto più umano (34-44). La Virtus è viva e lo dimostra in avvio di secondo tempo risalendo la china fino al -6 (44-50), grazie a un minibreak (5-0), orchestrato da De Nicolao e Schiavon. È il momento buono per ribaltare l’inerzia: l’Antenore lo capisce e aggredendo la Gimar si riporta a -1 (52-53), ma viene ricacciata indietro da tre bombe di Brunetti (52-62) dopo un viaggio in lunetta sanguinoso per De Nicolao.
Nell’ultima frazione, i tiri pesanti di Motta e Piazza restituiscono nuove speranze ai neroverdi (63-64), che difendono alla morte perfezionando un break di 10-0 (65-64). La sfida si decide così in volata: Ferrari realizza in contropiede a 16” dalla sirena (71-68), Brunetti fallisce la tripla del possibile supplementare e dalla lunetta Bovo sigilla il risultato (73-68). Ora testa al derby di domenica a Vicenza.
Mattia Rossetto