In un sol colpo – e che colpo – l’Antenore Energia Virtus Padova ha realizzato l’impresa di sfatare due tabù: dopo oltre un anno, la squadra di Daniele Rubini è tornata infatti a vincere in trasferta e lo ha fatto nella serata del primo derby veneto di Serie B, sbancando per la prima volta in anni recenti il campo della vicecapolista Vicenza.Davvero non si poteva chiedere di più ai neroverdi, anche se la sensazione è che non sia ancora la miglior versione della Virtus e che i margini di miglioramento siano ancora piuttosto tangibili. Finché, però, Schiavon e soci dimostreranno lo stesso tipo di carattere e determinazione si può decisamente puntare in alto.Due triple di Schiavon e Filippini (0-6) avevano aperto alla grande un derby che l’Antenore interpreta nel modo migliore nei primi minuti. Vicenza passa al contrattacco con l’ex Crosato, ma nel primo quarto fatica a decifrare la difesa virtussina (9-15). Con Ferrari seduto in panca già con due falli a carico, Rubini deve dosare anche il minutaggio di De Nicolao. Dall’altra parte, coach Venezia ordina una zona che paga subito i suoi dividendi inceppando l’attacco padovano. Dopo il break (7-0) che riporta in scia i berici (16-17), Bovo permette ai suoi di respirare (18-25), ma nella bagarre generale – generata da qualche mancato fischio arbitrale – vengono scontentate entrambe le squadre (22-27).È soltanto dopo la pausa lunga che la Virtus sembra svoltare, grazie a due triple di Filippini e a quella di Piazza costringendo il tecnico dei vicentini a un timeout in emergenza (24-37). Passata la fase di sbandamento, la Tramarossa però ordisce una reazione che la rimette in carreggiata (41-43). Al via dell’ultimo periodo, Conte trova addirittura il pareggio (43-43), ma è proprio quando che il sorpasso pare ormai cosa fatta che la Virtus ricomincia a girare: 5 punti consecutivi di Piazza e poi Ferrari rimettono una “luce” di 7 lunghezze fra le due squadre (43-50). Poco dopo Motta riaprirà la forbice di vantaggio sulla doppia cifra (46-56). Sotto di 12 (46-58), Vicenza ancora non molla riportandosi sotto a -5 nell’ultimo giro di lancette (55-60), ma sul fallo sistematico lo stesso Motta non tradisce dalla lunetta.
Mattia Rossetto