L’allenatore Rubini sottolinea l’atteggiamento della Virtus a Vicenza: “Scesi in campo ben pronti e con determinazione
L’Antenore Energia, sabato sera al palasport Goldoni di Vicenza, ha vinto una partita a suo modo storica (65-57 il risultato finale). Sia perché la Virtus in trasferta non vinceva da 16 gare, un intero campionato e oltre (l’ultima vittoria a Palermo nella prima giornata della scorsa stagione). Sia ancor più perché la sfida, da quando le due squadre si affrontano nella categoria, era fin qui in perfetta parità avendo visto sempre vincente chi giocava in casa. Non a caso i berici, secondi in classifica, l’avevano presentata alla vigilia come la sfida dell’anno (quest’anno, per la verità, le venete di serie B sono tre: il prossimo derby per i neroverdi è fissato sabato 8 dicembre a Rubano con la Rucker Sanve). Mentre già da ieri mattina, sul sito Virtuspadova.it, capeggiava una cronaca divertente e ricca di pathos dell’ultras Vito Vigneri.
APPROCCIO ESATTO
Capitan Schiavon e compagni, avendola preparata al meglio, hanno avuto un ottimo approccio alla gara. Facendo in pratica per tutti i 40′ l’andatura: partendo forte (tripla di Schiavon, poi 17-9) e raccogliendo nel primo tempo meno di quanto seminato; toccando il massimo vantaggio sul +13 (37-24) in avvio di ripresa grazie a tre triple ravvicinate, due di un monumentale Filippini alla fine miglior marcatore virtussino (19 punti con 3/3 da dietro l’arco, 9 rimbalzi) e una di Piazza l’altro in doppia cifra (12 punti, 3/5 da due e 2/3 da tre). Infine nell’ultima frazione impossessandosi definitivamente della gara, anche quando questa sembrava riaperta per i vicentini sospinti dalla bandiera Umberto Campiello (7/7 da due) e dall’ex capitano neroverde Enrico Crosato (9 punti e 10 rimbalzi), con il carattere ed una grande abnegazione difensiva.
Rubini, quanto ha inciso la vittoria della settimana scorsa su Lecco (recuperando dal -17) e questa può essere considerata la gara della svolta? «Sicuramente la gara precedente ci ha dato maggior consapevolezza nei nostri mezzi difensivi, visto che abbiamo diverse carte da giocare oltre a quella della difesa a tutto campo. Svolta, però, assolutamente no: dobbiamo sempre restare concentrati perché appena arretriamo un passo, rischiamo brutte sorprese. Il derby, peraltro, rappresenta una gara a parte: nella quale chi, sulla carta, non gode dei favori del pronostico può avere persino qualche vantaggio giocando un po’ più leggero. Diciamo, invece, che abbiamo vinto la prima di due trasferte su campi di squadre d’alta classifica (sabato si replica a Milano, ndr). Mi preme però sottolineare, questo sì, l’atteggiamento dei miei giocatori: si sono preparati al meglio e sono scesi in campo con determinazione».
RALLENTAMENTO PERICOLOSO
L’unica battuta a vuoto, forse, nella terza frazione: quando la sua squadra, dopo aver toccato il +13, ha visto riavvicinarsi i padroni di casa a -2 «Battuta a vuoto, peraltro, almeno in parte legata anche alle rotazioni spiega Rubini -: in quel momento, avevamo in panchina Ferrari, gravato di falli, e stava rifiatando Piazza per poterlo avere lucido nel finale. Ripeto: ieri i ragazzi erano pronti e preparati ad affrontare ogni variabile, fosse la difesa match-up o l’inconsueto quintetto con tre lunghi proposto da Vicenza nel finale».
Giovanni Pellecchia