(Il Mattino)
Ma la società è serena: «I programmi non cambiano, anche se adesso cerchiamo nuovi partner»
La Broetto Virtus non esiste più. Nel senso che, dopo 15 anni, la società neroverde deve a malincuore separarsi dalla Broetto Costruzioni, storico main sponsor che ha accompagnato la squadra virtussina fino alla Serie B. Nessun dramma in casa Virtus, ma la questione che si apre d’ora in avanti non è di poco conto. L’impresa dell’ingegnere Carlo Broetto assicurava un’ampia copertura del budget. Non sarà semplice rimpiazzarlo così su due piedi, soprattutto ora che le sponsorizzazioni sportive latitano come non mai (è di questi giorni la rinuncia alla Serie B da parte dello Jesolo, una neopromossa).
La Virtus perde anzitutto il contributo di un tifoso appassionato, impossibilitato a far fronte all’onere economico richiesto. «È stato uno sponsor che non ha mai fatto pesare alcun tipo di ingerenza all’interno della società», rivela Nicola Bernardi, dirigente responsabile della Virtus Padova, «Un amico che ha sempre garantito il suo aiuto, senza interferire sulle scelte tecniche e le decisioni della dirigenza». Il contratto che legava Virtus e Broetto è scaduto a fine giugno. Ogni anno non era mai stato necessario discutere più di tanto. Bastava una stretta di mano. «Comprendiamo perfettamente le ragioni di Carlo Broetto», continua Bernardi, «Ha detto che ci resterà vicino, ma ha problematiche tali che non gli permettono di onorare l’impegno».
La Serie B adesso è a rischio? «Assolutamente no», esclude il dirigente, «La nostra programmazione prosegue in ogni caso. Lo dimostra il fatto che abbiamo già confermato quattro giocatori del roster. Il budget a disposizione di Roberto Rugo per costruire la prima squadra resta lo stesso dell’anno scorso. Stiamo muovendo tutti i passi avanti necessari: entro la prossima settimana ci costituiremo in una srl, secondo quanto disposto per le società di Serie A e B a partire dalla prossima stagione».
In questi giorni, seppur con qualche apprensione, il patron Franco Bernardi ha iniziato a muoversi alla ricerca di un nuovo sponsor. «Mio papà è preoccupato perché ci stiamo comportando come se avessimo un main sponsor alle spalle», confessa Bernardi junior, «D’altra parte, siamo tutti sicuri di farcela a trovarlo. Purtroppo, non sarà qualcosa di immediato, occorre pazienza».
Una delle ipotesi al vaglio è legata a una doppia sponsorizzazione, nella speranza che qualche imprenditore disposto a investire nel basket si faccia presto avanti. Ma di questi sviluppi, auspicabili, si potrà parlare probabilmente solo ad estate inoltrata.