(Il Gazzettino)
Il coach Rubini elogia i neroverdi che di fronte al Lecco hanno trovato la capacità di reagire ad una situazione assai complicata.
Game, set… and, a quando, il match (ovvero il bersaglio grosso)? Sabato sera nella tana del palasport di Rubano l’Antenore Energia Virtus, battendo per 71-65 il Lecco, ha colto la sesta vittoria consecutiva che la mantiene, a punteggio pieno, in vetta alla classifica di un girone B che ora parla solo veneto, visto che appaiata ai neroverdi è rimasta soltanto la Rucker Sanve (a sua volta, vittoriosa con Cremona al supplementare). Questa vittoria, peraltro, conferma la formazione di Daniele Rubini (se ce ne fosse stato bisogno) come una squadra di grande carattere. Capace, cioè, di assorbire anche l’assenza per infortunio del suo regista titolare Andrea Piazza. E di raddrizzare poi nella volata finale, grazie anche al sostegno del suo caloroso pubblico, una gara che poteva apparire compromessa.
PELLICANO VOLANTE
La Virtus, che nel quintetto d’avvio insieme a De Nicolao, Dagnello, il solito concreto Ferrari (9 punti e 8 rimbalzi) e Morgillo ha schierato l’under Visone (ben presto gravato di due falli), dopo una partenza un po’ freddina (7-7 al 5′) ha preso decisamente il comando delle operazioni grazie agli inserimenti di Bianconi e del 2002 Pellicano: quest’ultimo, appena entrato, rubava palla a Bloise involandosi in contropiede e poi, con una tripla, portava la squadra virtussina sul +7. Da lì, completando un parziale di 12-0 (19-7), i padroni di casa hanno fatto l’andatura toccando il loro massimo vantaggio sul +13 (27-14) ed andando all’intervallo ancora con un margine consistente, avendo dato l’impressione di raccogliere meno di quanto seminato.
LUCE SPENTA
Al rientro dagli spogliatoi, invece, i neroverdi hanno accusato un vero e proprio black-out: il parziale di 23-8 nella terza frazione in favore di Lecco, capace di imbrigliare la manovra neroverde e sospinta in attacco dall’energia di Bloise e Stefanini (14 e 11 punti rispettivamente), cambiava di fatto l’inerzia alla gara. L’Antenore Energia, sprofondata così a -8 all’inizio dell’ultima frazione (44-52, poi 47-55), grazie a due recuperi di De Nicolao rimontava e rimetteva il naso avanti (sul 57-56 al 36′ con 2/2 in lunetta di Dagnello). Ma subito si ritrovava di nuovo sul -4 (59-63 al 37′).
ALLUNGO BRUCIANTE
Qui, però, è salito letteralmente in cattedra Corrado Bianconi (15 dei suoi 23 punti segnati nella frazione) che, con due triple ravvicinate (4/9 in totale) rimetteva le cose a posto e dava il via all’allungo dei padroni di casa che valeva, appunto, la loro sesta vittoria consecutiva.
«Sapevamo che Lecco era un avversario di qualità – ha osservato coach Rubini -, non solo per i giocatori in campo ma anche per la tipologia di gioco che esprimono e di come, difensivamente, mettano l’avversario di essere nelle condizioni di essere scollato tra i vari reparti: l’abbiamo toccato con mano. Una vittoria che è venuta forse un po’ meno con la pallacanestro, ma molto di più con la dedizione e lo spirito di squadra. Io credo che nelle difficoltà (l’assenza di Piazza, ndr) esistono sempre delle opportunità: ad esempio, Pellicano l’ha saputa cogliere tenendo il campo con minuti di qualità. Oggi poi è stato il turno di Bianconi, un giocatore di grande talento che, forse, ha solo il problema di essere continuo nelle due metà del campo».
Giovanni Pellecchia