(Il Gazzettino, 20 gennaio)
Con Olginate la gara alla Kioene Arena con Olginate si conferma insidiosa e finisce male nonostante la prestazione maiuscola di Bianconi.
Pesante ed inaspettata battuta d’arresto casalinga per l’Antenore Energia Virtus. Ieri in una Kioene Arena semi-deserta (non più di 600 gli spettatori presenti), la formazione di Daniele Rubini non è riuscita a dare continuità alla bella prova di carattere mostrata a Varese venendo sconfitta per 77-70 dalla pericolante NP Olginate. Del resto, lo stesso allenatore neroverde era stato fin troppo facile profeta, nel consueto appuntamento del sabato mattina ai microfoni di Radio Padova, definendola una partita insidiosa, perché l’avversario si è riorganizzato nelle ultime settimane (con il cambio del coach e l’arrivo di qualche nuovo giocatore, ndr) ed arriverà con nuove motivazioni.
L’impressione, però, è che questa volta fosse proprio la Virtus ad essere scarica: certo, l’aver perso nel corso del match anche il suo giocatore migliore e certezza assoluta quale Michele Ferrari (rientrato negli spogliatoi subito dopo l’intervallo per un risentimento muscolare alla coscia), dopo che nel primo tempo era stato tenuto precauzionalmente a riposo l’altro lungo Morgillo, pure lui non al meglio, non ha contribuito alla causa.
DOPPIO PASSO FALSO
Il rammarico, semmai, è perfino acuito dal fatto che la sconfitta abbia fatto passare in secondo piano l’ottima prestazione di Corrado Bianconi: 28 punti, 6/9 da due e 4/9 da tre, più 12 rimbalzi. E che i neroverdi non abbiamo così saputo sfruttare il contemporaneo passo falso della rivale per il secondo posto, la Rucker Sanve (seppur in uno scontro diretto con Monfalcone), venendo così staccate entrambe ora di quattro lunghezze dalla battistrada Bernareggio.
Tornando alla gara di ieri sera, va detto che le avvisaglie c’erano state quasi subito. I padroni di casa, che nel quintetto d’avvio schieravano i due play, Piazza e De Nicolao, più Dagnello, Ferrari e lo stesso Bianconi, proprio grazie a quest’ultimo (7 punti) al 5′ conducevano 9-8.
In un brutto primo quarto, chiuso sul +1, l’Antenore Energia appariva troppo distratta in difesa: concedendo tanti rimbalzi offensivi e subendo dei tagli back door dagli ospiti.
ATTACCO FARRAGINOSO
Uno spartito che si riproponeva nella frazione seguente: la Virtus andava negli spogliatoi sul +4 ma, con un attacco troppo spesso lento e farraginoso, avendo trovato in diverse occasioni la via del canestro soltanto allo scadere dei 24. L’impressione, anzi, era che la squadra che si sarebbe sbloccata per prima avrebbe prodotto il break decisivo per fare sue le sorti del match nella ripresa. E così, purtroppo, puntualmente si è verificato. Olginate, infatti, iniziata a trovare la via del canestro con continuità da dietro l’arco dei 6,75 (Gatti 8 punti con due triple dall’angolo) prima rimontava impattando (51-51) e mettendo la testa avanti (+4) sul finire della terza frazione. Poi allungava in modo netto a metà dell’ultima, sul 65-55, quando tra gli ospiti, Bugatti (14 punti, 2/4 da tre) e Gorreri trovava la via del canestro anche dalla lunga distanza. Coach Rubini provava a rimescolare le carte con una zona 3-2 e trovando delle efficaci fiammate da parte di Calò in percussione e De Nicolao (7 punti consecutivi per il 60-65). Ma non era serata; l’azione simbolo, quando la Virtus era ancora a due soli possessi di distanza: Basile tirava da tre allo scadere dei 24, dopo una buona difesa virtussina, ma prendeva il proprio rimbalzo lungo e, subito fallo, si rivelava glaciale ed implacabile dalla lunetta (64-72).
Giovanni Pellecchia