Il coach: «Bene l’atteggiamento, bisogna fare meno errori»
È amara la prima trasferta stagionale per l’Antenore Energia Virtus, non solo per la sconfitta in sé per 75-71 che la Rekico Faenza del grande ex Massimo Friso (vatti a fidare degli amici…) le ha rifilato al fotofinish, ma anche e soprattutto per la buona prestazione che hanno espresso i ragazzi di Rubini, in grado di tenere in bilico fino a pochi secondi dalla fine uno spettacolare big match tra teste di serie. Una gara in avvio segnata infatti da un equilibrio che si protrae fino al 5′ del primo quarto quando con un break di De Nicolao Virtus trova un + 5 che porterà il primo parziale sul 21-15. Piazza in avvio è trascinante (9 punti): una sua tripla e una di De Nicolao rispondono alle bombe di Chiappelli e Silimbani, per una Virtus che sembra promettere molto bene. Ma col secondo quarto l’inerzia cambia e Faenza con un break iniziale in un batter d’occhio si rifà sotto: due triple di Casagrande spezzano gli equilibri del periodo e i padroni di casa smontano pezzo su pezzo il vantaggio costruito dai padovani riportando il naso avanti e arrivando al riposo lungo 40-39. Ma la musica non cambia e Virtus viene messa alle corde anche nel terzo quarto: Faenza prende ritmo, mantiene il calibro nei tiri da tre e si porta sul + 10 al 5′ con una bomba di Gay. Solo con una reazione d’orgoglio e una tripla di Bovo l’Antenore negli ultimi minuti contiene le perdite riportandosi al -6 al terzo gong, scrivendo il perfetto incipit per un ultimo quarto da cuori temerari. L’Antenore infatti non conosce la resa nel suo vocabolario e nell’ultimo round imprime al match una super partenza, gli uomini di Rubini si attaccano alle calcagna degli avversari e sgretolano il vantaggio di Faenza con una bella schiacciata in contropiede di Bovo su assist di De Nicolao e due grandi difese di Schiavon e Ferrari.
Il sorpasso arriva ancora con Bovo, mentre una tripla di Motta manda a + 4 l’Antenore. Un parziale di 10-0 che psicologicamente avrebbe steso anche un toro, ma non Faenza, squadra già forgiata da Friso a restare in piedi anche nelle tempeste. Il contro-break è immediato con 7 punti di fila dei romagnoli e la partita che ora va verso il proprio destino in balia delle onde. A novanta secondi alla fine l’Antenore è a -2 ma con due tiri liberi per De Nicolao: ferro e ferro e la dea bendata che volta le spalle nel momento meno opportuno. Le statistiche raccontano però anche di un tremendo 9/20 dai tiri liberi.«Abbiamo lottato fino alla fine per provare a vincere ma non ce l’abbiamo fatta – analizza coach Rubini -Faenza ha vinto con merito anche se noi usciamo da questa sconfitta consapevoli della nostra forza e abbastanza in credito con la fortuna. Nonostante la prestazione non voglio però compiacermi di una sconfitta e dare alibi ai ragazzi, anche se l’atteggiamento è stato quello giusto ci sarà da lavorare per limitare gli errori e le superficialità».
Luca Perin