La determinazione dei virtussini, guidati da un grande Piazza, ha ragione di una Reggio Emilia che dimostra di non meritare l’ultimo posto della classifica.
AutoMoto d’Epoca Padova – Bmr Reggio Emilia 67-63
Virtus Padova: Piazza 17 (4/7, 3/5), JC Canelo 14 (5/8, 0/2), Schiavon 2 (0/0, 0/5), Crosato 13 (5/7, 1/6), Nobile 2 (1/3, 0/0), Calzavara 2 (0/0, 0/1), Miaschi 5 (1/2, 1/4), Buia 0 (0/1, 0/2), Lazzaro 12 (4/7, 0/1), Visentin e Tognon n.e. All. Rubini. Ass. Primon e De Nicolao.
Tiri da 2: 20/35 57% – Tiri da 3: 5/26 19% – Tiri liberi: 12/20 60% – Rimbalzi: 37 (11 + 26 Crosato 9) – Assist: 10 (Piazza 4)
Bmr Reggio Emilia: Bertolini 12 (2/4, 2/4), Motta 18 (2/4, 4/9), Farioli 12 (2/4, 1/5), Germani 9 (2/4, 0/1), Pugi 8 (2/4, 1/3), Malagutti 4 (0/3, 1/4), Verrigni 0 (0/2, 0/0), Degli Esposti Castori 0 (0/0, 0/0), Fontanili e Dias n.e. All. Tinti. Ass. Rainieri.
Tiri da 2: 10/25 40% – Tiri da 3: 9/26 35% – Tiri liberi: 16/20 80% – Rimbalzi: 36 (9 + 27 Farioli 8) – Assist: 11 (Verrigni 3)
Parziali: 18-24, 19-14 (37-38), 17-17 (54-55), 13-8 (67-63)
Auto Moto D’epoca è un brand vincente e anche in veste di match sponsor tiene fede alle sue qualità. Per superare Reggio Emilia però la Virtus ha dovuto dare fondo a tutte le sue forze perchè gli emiliani saranno anche ultimi ma si tratta certamente di una posizione che presto la classifica dimenticherà.
Motta, Bertolini e ancora Motta e dopo 1’43” la Virtus che indossa con orgoglio la maglia che resterà nella storia per durare un’unica partita, si trova sotto di 9 (0-9). Il bombardamento di Reggio sembra quello di Pearl Harbor, improvviso e devastante, infatti i neroverdi traballano. Non è ancora arrivata la metà del primo quarto e sono già sotto di 13 (6-19 dopo 4’27”) in balia del fuoco avversario che tra l’altro ad ogni colpo centra il bersaglio. Motta è infermabile (4/4 da 3), Bertolini un motorino che crea con grande arte, Pugi dall’alto dei suoi 206 centimetri fa male e Germani è un grande lottatore.
La Virtus gioca nella sua tana e deve reagire, si affida a Piazza, Canelo, Miaschi, Lazzaro e capitan Crosato che ricuciono e dopo 7’23” AutoMoto D’epoca è a soli 4 punti (17-21) anche se i fuochi d’artificio del team di coach Tinti sono stati impressionanti e sembra impossibile che il distacco sia così limitato. Il primo quarto si chiude con un passivo di soli 6 punti (18-24) e la convinzione che prima o poi gli extraterrestri Motta e compagni dovranno mettere piedi sulla terra e allora la partita sarà tutta da giocare.
Nonostante lo sforzo dei primi 10′ il secondo quarto vede ancora gli ospiti sugli scudi e tentare nuovamente l’allungo tanto da ritrovare la doppia cifra di vantaggio dopo 3’56” (23-33). Sono ancora Piazza, Crosato e Lazzaro a guidare la rincorsa, e a 1’17” una bomba di Piazza porta la Virtus AutoMoto D’epoca a contatto (37-38), risultato che accompagnerà le squadre negli spogliatoi per l’intervallo lungo.
Nella pausa lo speaker Righi tiene alta l’attenzione degli spettatori che riempiono le tribune della tana neroverde, tra i presenti anche Alberto Rampado assessore allo sport del Comune di Rubano, con il sorteggio che premia 5 abbonati e 5 spettatori con il biglietto omaggio per poter assistere dal 26 al 29 ottobre presso la Fiera di Padova alla più grande mostra mercato dell’auto storica che si tenga in Europa.
Il secondo tempo è aperto da Andrea Piazza, grande protagonista della partita dei padovani, che dopo 40″ segna la bomba che porta il primo vantaggio interno (40-38). Poi è una lunga battaglia corpo a corpo che vede gli ospiti chiudere avanti (54-55) il terzo periodo.
Un canestro di Crosato dopo 25″ dell’ultimo quarto riporta avanti la Virtus che da quel momento guida la gara pur senza mai superare i 5 punti di margine toccati alla metà del tempo (60-55) e bissati da Canelo a 11″ dalla fine (67-62) con il tiro da fuori area che di fatto chiude la partita.
Alla fine a Mario Baccaglini, il patron di AutoMoto D’epoca, viene consegnata la maglia firmata da tutti i giocatori mentre la Virtus può approfittare delle sconfitte di Vicenza, che ha fallito i tiri liberi allo scadere e il rimbalzo offensivo per vincere, e della prossima avversaria Crema, per conservare il secondo posto in classifica alle spalle della regina Cento. Una Benedetto che sembra destinata a fare corsa da sola, non fosse che quest’anno fare pronostici in un girone che vive di stranezze non è consigliabile.
Dopo le vicende di Lecco e di Palermo/Faenza, questa sera a Faenza ne è successa un’altra da ricordare con i padroni di casa che, chiuso sotto di 12 il terzo quarto (37-49), sono stati in grado di segnare negli ultimi 10′ ben 38 punti (uno in più di quanti realizzati nei 3 quarti precedenti!) aggiudicandosi un derby contro i Tigers Forlì che in Romagna resterà indimenticabile.