La Virtus lancia la disciplina che fa giocare insieme disabili e non
A guidare il neonato gruppo di baskin sarà l’educatrice e istruttrice minibasket virtussina Monica Luchetti, che ha abbracciato l’idea del diesse Massimo Caiolo con grande entusiasmo. «Il primo allenamento sarà più che altro un incontro conoscitivo, in cui stringeremo amicizia», spiega Monica Luchetti. «Non mi piace utilizzare il termine normodotati: nel baskin ognuno ricopre un suo ruolo, siano ragazzi con o senza disabilità. Ogni giocatore porta un numero identificativo, che definisce il grado di disabilità. Quando scende in campo, il quintetto deve rispettare un certo limite di punteggio stabilito dalla somma dei vari numeri della fascia di disabilità. Oltre ai due canestri classici viene poi predisposta un’area protetta ai lati del rettangolo di gioco con un altro canestro, dove giocano atleti con una disabilità grave, impossibilitati a camminare o effettuare movimenti complessi. In questo modo, tutti i giocatori possono partecipare all’azione ed esserne protagonisti». Con il basket integrato, la Virtus ha già precettato una decina di cestisti disabili e non del proprio vivaio. L’attività è aperta a tutti quelli che hanno almeno 14 anni, senza distinzioni di sesso o limiti di età. Per informazioni contattarte Monica al 347-2729121 o scrivere a virtuspadova@gmail.com.