Il campionato è finito da qualche settimana, la Broetto dopo una breve pausa è tornata ad allenarsi e continuerà a farlo fino a fine mese.
Sbollita la delusione per l’obiettivo play-off sfuggito all’ultima giornata, ripercorriamo con coach Massimo Friso il cammino e i temi principali della stagione che ha visto la squadra neroverde consolidarsi nella terza categoria nazionale.
“È stata un’annata caratterizzata da troppi alti e bassi, a causa della salute, dell’impatto altalenante di alcuni dei nostri giocatori, delle vicende del mercato a cui si sono rivolte tante società e che a gennaio ha cambiato molti equilibri.
Noi abbiamo giocato 12 partite senza un giocatore del quintetto e quasi sempre si è trattato di un play o di una guardia, i ruoli fondamentali di questo campionato. Inoltre abbiamo avuto il grave demerito di non essere riusciti ad alternare alle certezze importantissime di alcuni dei nostri, che in ogni partita hanno garantito un contributo di buon livello, altri protagonisti che a rotazione avrebbero dovuto consentirci di tenere alta l’intensità per tutta la stagione. Abbiamo avuto giocatori che hanno trascorso periodi troppo lunghi senza riuscire a dare un apporto importante e c’è chi non è mai riuscito ad avere dei picchi di alto livello nel corso dell’intera stagione .”
Nonostante tutto siamo partiti benissimo e siamo stati a lungo a contatto con i primi, coltivando fino a poche giornate dal termine la speranza di riuscire a competere per il sesto/settimo posto.
“La squadra era stata strutturata in modo corretto, coperta in tutti i ruoli, ma i fattori che abbiamo appena analizzato ci hanno impedito di avere continuità sia nei 40′ che nelle 30 partite e questo in un campionato tanto difficile è un fattore determinante per riuscire a fare bene.”
Nel girone di ritorno abbiamo dato l’impressione di faticare più che durante l’andata.
“Nella seconda parte della stagione non sempre siamo riusciti ad allenarci bene e inoltre dobbiamo ricordare che molte squadre hanno cercato nuovi giocatori per cambiare i loro equilibri, hanno cambiato pelle e la scala dei valori si è modificata.”
Cosa ci ha fatto più soffrire?
“Abbiamo patito troppo le difese aggressive e nonostante quest’anno abbiamo tirato meglio da 3 rispetto alla stagione d’esordio, mancandoci spesso qualcuna delle nostre punte offensive ci siamo trovati più spesso in difficoltà.”
Con le squadre di bassa classifica abbiamo giocato peggio che contro quelle più titolate.
“Le due sconfitte con San Vendemiano e quella con Iseo, due squadre che sono retrocesse, ci sono costate tantissimo. La prima sconfitta interna con SanVe fa storia a se, in quella con Iseo e in quella di ritorno con il SanVe l’importanza delle assenze e l’aggressività degli avversari ci hanno fatto soffrire per l’intera durata dell’incontro.”
Nonostante non siano stati raggiunti i play-off la stagione deve essere considerata positivamente.
“Bastava che a Rubano nella partita rilevatasi decisiva contro Reggio Emilia, Chiappelli sbagliasse quel tiro oppure che, sempre in quella occasione, la bomba finale di Stojkov invece di ballare sul ferro entrasse e adesso staremo parlando di un’altra storia. Comunque al di la della classifica finale l’analisi tecnico tattica non sarebbe cambiata .”
Sono in corso i quarti di finale della post season.
“Nella fase finale dei play-off il nostro girone si sta confermando il più forte dei quattro della serie B, con un livello tecnico e fisico eccellente. Le squadre che avevano investito di più e che godevano dei pronostici si sono confermate e in questi giorni stanno ribadendo la competitività del nostro girone, quantomeno nei confronti con il girone A. Tre squadre già qualificate e Piacenza che giocherà la gara 5 contro Omegna per designare l’ultima semifinalista.”
Cone vedi la lotta per la promozione?
“Cento è stata penalizzata dagli infortuni, adesso ha recuperato i suoi effettivi e contro Bergamo in semifinale potrà giocarsela anche se i bergamaschi, come Orzi, hanno rotazioni infinite e obiettivamente qualcosa in più delle altre.
Orzinuovi è l’unica squadra ad avere un percorso netto, Bergamo sta facendo molto bene e in questo momento sono decisamente le due favorite, però le serie sono ancora lunghe e il fattore campo influisce abbastanza e tutte e tre le altre, Cento, Piacenza e Omegna, hanno un fattore campo inportante. Speriamo salgano due squadre del girone B così il prossimo campionato sarà meno scontato.”
Che dire delle retrocesse?
“Fin dall’inizio Iseo, San Vendemiano e Sestu erano le squadre più accreditate. Per le neopromosse il passaggio di categoria è sempre stato difficile, nonostante l’anno scorso noi e Vicenza abbiamo in qualche modo disatteso la regola. Consideriamo però che se avessero giocato in un girone diverso tutte e tre si sarebbero salvate senza patemi.”
Dalla stagione delle tre retrocesse che esperienza si può trarre?
“Iseo ha sempre lottato e se le partite fossero durate 38′ probabilmente avrebbe centrato un grande risultato, invece in B si gioca per tutti i 40′ e l’esperienza conta moltissimo.
San Vendemiano ha fatto delle scelte coraggiose, ha giocato una bella pallacanestro ma, in modo particolare per una squadra giovane come la loro, l’inesperienza è risultata fondamentale.
Sestu ha fatto l’impossibile per cercare di inverire la tendenza e gli acquisti a stagione iniziata di Varrone, Scodavolpe e Samoggia hanno avuto un impatto importante, ma neppure questo è stato sufficiente.”
Ormai sei uno degli allenatori più esperti e che meglio conoscono la categoria. Quali sono le regole per evitare brutte figure?
“Per vincere ci vuole un organico con giocatori esperti che almeno a livello di quintetto abbiano già dimostrato di saper vincere. A questi si possono aggiungere giovani soprattutto se di impatto fisico e tecnico. I lunghi devono essere dinamici, in grado di giocare sia dentro che fuori dall’area. Se non si punta alla serie A possono funzionare anche organici giovani ma devono avere la possibilità di allenarsi moltissimo, oppure devono esserci dei giusti compromessi tra esperienza e gioventù. Con solo giovani e con pochi allenamenti si rischia moltissimo, soprattutto se si capita in un girone come il nostro di quest’anno.”
Cosa dobbiamo aspettarci per la prossima stagione?
“L’anno prossimo cambierà il regolamento che introdurrà nuove esigenze e obbligherà a valutazioni diverse; non ci sarà più l’opportunità di schierare 10 senior e l’obbligo di mettere a referto almeno 3 giocatori over 1997 avvicinerà i valori e cambierà lo scenario.”