La società cerca rinforzi, la prima ipotesi è il veronese Maresca.
«Dobbiamo restare lucidi e non agitarci. Non dobbiamo comportarci come quello che cade in mare, non sapendo nuotare, e dimenandosi rischia di affogare, mentre stando fermo magari rimane a galla». Coach Daniele Rubini utilizza una metafora per fotografare il momento attuale della Virtus Padova. Decimata dagli infortuni di Canelo e Lazzaro e dalle influenze di Buia e Visentin, la squadra neroverde ha tirato fuori il massimo a Forlì da una situazione oggettivamente scalognata (80-66). «Sembrava di essere su “Scherzi a parte”», sorride ironico Rubini. «Dall’inizio del terzo quarto, abbiamo dovuto rinunciare anche a Nobile, che ha rimediato un taglio all’arcata sopraccigliare in uno scontro di gioco sotto canestro con Papa. Dobbiamo solo aspettare e guadare questo fiume di melma. Nonostante tutto, ho visto dei segnali positivi: la squadra è rientrata fino al -5 dimostrando una mentalità vincente contro avversari che manifestavano un certo nervosismo. Abbiamo un gruppo di veterani con personalità, umiltà e determinazione da vendere. Stiamo in piedi grazie a un settore giovanile importante e una struttura, che ci permette di fare ciò che è possibile. Ora, bisogna essere scientifici nella programmazione». La Virtus attende un’addizione dal mercato invernale. Il nome, rimbalzato fuori da Piacenza, corrisponde al lungo veronese Edoardo Maresca (classe 1998, 201 centimetri), prodotto delle giovanili di Cantù. «Come identikit sarebbe il sostituito ideale di Lazzaro», confessa Rubini. «Sì, ci abbiamo fatto un pensiero. Ma Lazzaro e Canelo garantivano almeno 25 punti a partita. Cerchiamo un giocatore che abbia fisicità, ma anche punti nelle mani. Anche se arriverà un rinforzo e recupereremo gli infortunati (Lazzaro a parte, ndr), però, il nostro percorso resta ingarbugliato». Sabato prossimo, ore 21, la Virtus ospita Rimini e poi andrà a Reggio Emilia. «Abbiamo la chance di toglierci dalle forche caudine», chiude Rubini. «Non meritiamo di scivolare nei bassifondi della classifica».