L’ultimo innesto in casa Virtus, il 19enne Lorenzo De Zardo che abbiamo potuto già vedere all’opera nel vittorioso esordio di sabato contro Rimini, si racconta al nostro Luca Kravina.
Iniziamo la nostra chiacchierata proprio dall’esordio.
Lorenzo quali sono le tue prime sensazioni in maglia Virtus?
La Dirigenza, lo staff e tutta la squadra si sono dimostrati estremamente disponibili e mi hanno accolto benissimo. Un clima ottimo che sicuramente mi aiuterà ad amalgamarmi velocemente con il resto del gruppo.
Sei già riuscito nella difficilissima impresa di far arrabbiare coach Rubini?
Direi di sì… dopo circa 5 minuti dall’inizio riscaldamento del primo allenamento: non alzavo abbastanza le ginocchia in un esercizio…
Tutto normale. Scherzi a parte, come procede il tuo adattamento al nuovo sistema di gioco?
Sono arrivato mercoledì sera e insieme ai miei nuovi compagni ho potuto fare solo tre allenamenti prima di scendere in campo contro Rimini. Sono sicuro che grazie all’aiuto di compagni e allenatori riuscirò a migliorare il mio contributo sul campo. Padova rappresenta una bella sfida: mi piace assumermi responsabilità e spero di dare il mio contributo al raggiungimento degli obiettivi della società.
Parlaci un po’ della tua vita da cestista
Ho fatto a Latina il settore giovanile. Sono incominciate le chiamate nelle nazionali giovanili e così sono stato notato da Treviso che ha iniziato a seguirmi: a 16 anni mi sono spostato nella Marca. La pallacanestro ha sempre fatto parte della mia vita. I miei genitori sono stati entrambi giocatori di basket: mia madre ha giocato in serie A1 e mio padre in serie B.
Idoli?
Fin da piccolo sono stato un grande tifoso di Kobe Bryant ma anche di Manu Ginobili e del suo stile di gioco. Il 20 che indosso in maglia Virtus è anche per lui.
La stagione scorsa l’hai passata ai box per una serie di infortuni…
Sì, avevo fatto tutta la preseason con la serie A della De Longhi ma ad una settimana dal via del campionato mi è saltato il ginocchio. Tornato in campo sono caduto male dopo un contrasto e mi sono fratturato la clavicola perdendo anche la possibilità di partecipare agli europei di categoria con la nazionali.
A proposito di infortuni. Cosa ti senti di consigliare a Marco Lazzaro che presto si sottoporrà ad intervento?
Stare a guardare gli altri che giocano è durissima. Il mio consiglio è di curare tantissimo la fase di riabilitazione perché se fatta bene ti permette di tornare come se non nulla fosse mai accaduto.
Hai accennato alle convocazioni in azzurro nelle nazionali under. Deve essere una grande esperienza.
È veramente una bella esperienza. Nell’ultimo raduno in under 20 ho conosciuto meglio anche Federico Miaschi: prima lo incontravo solo da avversario in DNG nelle sfide De Longhi Treviso vs. Reyer Venezia. Con la nazionale non sono stato sempre fortunato: gli infortuni e lo spostamento degli europei per problemi di sicurezza in Turchia mi hanno impedito di partecipare alla rassegna continentale.
Quest’estate sono in programma gli Europei under 20… è un tuo obiettivo?
Sì, mi piacerebbe molto. Sono sicuro che anche l’esperienza in Virtus mi sarà di aiuto per ricevere la chiamata. Ma ora penso solo alla partita con Reggio di domenica.
LK