La bellezza delle discipline sportive sta nel fatto di mettere tutti i concorrenti sullo stesso piano prima che la competizione incominci, e ciò ha permesso nel corso della storia recente di abbattere molte delle barriere, che sono state presenti nella nostra società, come il razzismo e l’omofobia.
Questo aspetto ha raggiunto un nuovo apice con uno sport che fa dell’integrazione il suo elemento fondamentale: il Baskin. Questo sport, nato nel 2006, ma già sperimentato dal 2002, è nato da un’idea di Antonio Bodini, che ha giocato per anni a pallacanestro e ha cinque figli, di cui una gravemente disabile, e di Fausto Capellini, insegnante di educazione fisica. Questa disciplina prende spunto dal basket, ma molte regole sono differenti e proprio per queste differenze e per il diverso impatto che i ragazzi con disabilità hanno sul risultato, non è paragonabile al basket integrato.
Le regole specifiche del baskin sono la presenza di 5 tipologie diverse di giocatori che si differenziano per le possibilità motorie, i diversi gradi di disabilità e di abilità nel giocare, permettendo a ogni giocatore di poter marcare solo gli avversari del proprio livello o di quelli superiori, la presenza di due aree laterali speciali, per i giocatori non in grado di muoversi e che permettono loro di incidere molto nell gioco, l’utilizzo del pallone da minibasket durante il gioco e di palloni speciali, se i giocatori con disabilità motorie ne necessitano per tirare, e infine la presenza di sei canestri. Due canestri sono posti ad altezza regolamentare, mentre gli altri 4 sono posti nelle aree speciali: i due più in basso sono usati dai giocatori impossibilitati nei movimenti, i numeri uno, mentre i due più alti sono usati o dai ragazzi con scarsa mobilità, i numeri due, o da quelli con buona mobilità, i numeri tre, che possono anche segnare nei canestri regolamentari, realizzando così tre punti. Inoltre non è possibile realizzare più di tre canestri per quarto per i ragazzi con disabilità o tirare più di tre volte per i ragazzi normodotati esperti nel giocare a pallacanestro. Ciò fa sì che senza un buon gioco di squadra e affiatamento non si possa vincere alcuna partita.
Il baskin si caratterizza per essere uno sport molto competitivo e che dà rilievo ai ragazzi portatori di disabilità, che hanno modo di essere protagonisti e di imparare a giocare in una squadra, guidati dai ragazzi normodotati, che hanno il compito di far vedere loro quanto sia bello e importante formare un grupo unito e coeso. Molti dei ragazzi che hanno avuto modo di praticare questo sport hanno evidenziato una maggior fiducia in sé stessi, maggior senso di responsibilità e maggior concentrazione in alcuni aspetti della vita anche esterni al basket, elemento molto importante per uno sport che non vuole negare le diversità, ma solo far interagire due ambiti che hanno ognuno da imparare molto dall’altro. Il baskin, come movimento, è cresciuto molto arrivando ad avere attualmente più di 80 squadre in tutta Italia, composte da ragazzi, per lo più maggiorenni, ma anche da ragazzi più giovani vogliosi di compiere un’attività utile e divertente.
In virtù degli aspetti appena elencati anche la Virtus Basket Padova, la cui prima squadra attualmente gioca in DNB, ha deciso di creare una squadra di baskin sulla spinta del proprio dirigente sportivo, Massimo Caiolo.
Nel settembre del 2016, dunque, sono cominciati i primi allenamenti il sabato pomeriggio sotto la guida di Monica Lucchetti, istruttrice minibasket della Virtus che ha compiuto un corso per diventare allenatrice di baskin, ed Elena Sessi, istruttrice Minibasket Virtus e arbitro di baskin.
Fin da subito la partecipazione è stata elevata con un buon gruppo di ragazzi con disabilità, a cui si sono aggiunti alcuni ragazzi delle giovanili della Virtus, dei membri dello staff che lavorano nella società neroverde e alcuni ragazzi e ragazze che sono state affascinati dall’idea di essere parte di questo progetto. Adattarsi ad un gioco con delle regole così diverse e a giocare insieme non è stato semplice inizialmente, e ci è voluto del tempo per poter imparare le regole e permettere a tutti gli elementi della squadra di poter incidere ed essere protagonisti nel gioco.
L’elemento più incredibile di questi primi mesi di attività è la crescita nelle abilità tecniche e nella comprensione del gioco dei ragazzi con handicap, in grado di fare giocate che a settembre sembravano impossibili anche solo da immaginare. L’elemento fondamentale di questo gruppo che si è formato è la coesione che c’è fra tutti i membri della squadra: per nessuno è un peso venirsi ad allenare di sabato pomeriggio per la voglia di passare un’ora e mezza insieme ad un gruppo di amici.
E’ necessario ringraziare l’interessamento di Giovanni Sciabica che ha coinvolto un Super Sponsor la MetroService che ha permesso a tutti i giocatori di avere maglie personalizzate e un kit completo di rappresentanza della squadra.
Forti di questi elementi, il 12 Marzo a Nove la Virtus Baskin ha preso parte ad un concentramento di 3 squadre, Virtus, Nove e Vicenza, che ha rappresentato la prima uscita ufficiale della squadra. Nonostante le due sconfitte ci sono stati momenti di grande divertimento e soprattutto di ottimo livello di gioco che hanno portato il pubblico, molto sportivo, ad applaudire le giocate degli atleti impegnati.
Domenica 9 Aprile faremo il nostro esordio a Padova! Dalle 9:00 del mattino alle 13:00 saremo alla palestra Petter di Montà per la “rivincita” del concentramento del 12 Marzo: Vicenza e 6 Cesti Nove-Bassano sempre sulla nostra strada per verificare i progressi e cercare di centrare la prima vittoria uffiaciale… anche se la vittoria più bella è già quella di esserci.
Se siete curiosi di conoscere lo sport del futuro. vi aspettiamo!!
Martino Gasparri