Il Presidente FIP Giovanni Petrucci ha disposto che, nelle gare in programma per questo fine settimana, sia osservato un minuto di silenzio per ricordare l’arbitro internazionale Gianluca Mattioli.
Nell’occasione gli arbitri indosseranno sulla divisa da gioco il nastro nero del lutto.
Il basket italiano piange la scomparsa di uno dei suoi principali arbitri, il pesarese Gianluca Mattioli. Il fischietto internazionale è scomparso a 49 anni a Murcia, dove martedì avrebbe dovuto dirigere il match di Champions League tra la squadra spagnola e il Monaco, tuttavia Mattioli è stato colto da un malore all’immediata vigilia della partita. Le condizioni sono apparse subito gravi e non sono migliorate, tanto che nelle ultime ore erano giunti a Murcia la moglie dell’arbitro e anche il vice presidente vicario federale Gaetano Laguardia. E in serata è arrivata la terribile notizia della scomparsa, confermata dalla FederBasket con una nota ufficiale. Mattioli aveva iniziato ad arbitrare nel 1985 a Pesaro, in un periodo in cui il basket cittadino viveva sulla passione legata alla Scavolini. Il fischietto ha diretto 607 partite in A, l’ultima nello scorso weekend con Reggio Emilia-Pistoia, una militanza tra le più lunghe nell’era recente del basket italiano contraddistinta dalla passione e dal carattere aperto che gli aveva permesso di instaurare un buon rapporto con tanti protagonisti in campo. E il mondo arbitrale perde così uno dei suoi punti di riferimento. La Stampa
Ci ha lasciati Gianluca Mattioli.
La sua scomparsa, improvvisa e inaspettata, ha colto tutti di sorpresa.Il presidente Fip Petrucci, i vice presidenti Laguardia e Invernizzi, il segretario generale Bertea, l’intero Consiglio Federale, il settore arbitrale ed il personale Fip si stringono con grande affetto intorno alla famiglia di Gianluca, colpita dal tremendo lutto. Mattioli, 50 anni il prossimo 25 novembre, era stato ricoverato d’urgenza all’Ospedale di Murcia, in Spagna, dove avrebbe dovuto dirigere una gara Basketball Champions League. Ufficio Stampa FIP
Se ne va il sorriso di un uomo di basket, se ne va la simpatia di un appassionato, di un divulgatore, se ne va l’entusiasmo di chi sapeva salutarti anche se non sei famoso con la semplicità disarmante degli umili e sinceri e bravi.
Vorresti scrivere mille cose, vorresti solo capire perché, vorresti solo avere parole. Vorresti, ma restano i ricordi e l’esempio di come un campo da basket è stato reso grande da un Uomo che ha avuto pochi anni per illuminarlo ancora. Troppi, troppi pochi
Ciao Gianluca. Giovanni Lucchesi
Gianluca Mattioli, 51 anni, è sempre sembrato un arbitro diverso. Non tanto in campo, dov’era professionale e serio come i suoi colleghi, quanto fuori dal parquet dove ha instaurato rapporti con tanti personaggi del mondo del basket. Attivo sui social, sempre pronto a rispondere a chiunque gli ponesse qualche domanda, tifosi compresi.
Poche ore fa in Spagna, a Murcia, è morto in ospedale dov’era ricoverato a seguito di un malore che lo ha colpito nell’immediata vigilia della partita di Basketball Champions League, Murcia-Monaco. Pare che la situazione sia stata da subito critica per delle complicanze dovute a problemi di salute che Gianluca aveva da tempo.
32 anni col fischietto in bocca, 25 anni di Serie A per un totale di 607 partite, l’ultima nello scorso weekend, Reggio Emilia-Pistoia, era uno degli arbitri più bravi ed esperti.
E’ un giorno triste per il basket italiano.
Condoglianze alla moglie e alla famiglia.
“Riposa in pace Gianluca, e lassù tra gli angeli non farti intimorire, fischiagli pure qualche fallo tecnico” (cit. Tommaso Girotti) La Giornata Tipo
In lacrime insieme a mia moglie Fabiana…
Tanti, tanti, tanti momenti condivisi caro Gianluca con il tuo sorriso sempre una costante, in ogni momento, bello e brutto.
Mi sei stato vicino nei momenti difficili passati nel nostro amato sport, sempre con la parola giusta nel momento giusto. Ti sarò sempre grato amico mio!
Vado ancora indietro, arrivo alle domeniche pomeriggio al Big Ben Pub… più di 30 anni sono passati caro Gianluca…
Quanti incroci nelle nostre vite… e il tuo sorriso sempre una costante.
Oggi è un giorno assurdo.
Il mio sguardo è perso nel vuoto…
Il mio pensiero è tutto per Roberta e i tuoi ragazzi…
Un abbraccio forte!
Oggi è un giorno assurdo. Lucio Zanca
Eravamo insieme sabato scorso all’evento organizzato dalla FIP ER. Era in partenza per la Spagna, aveva salutato tutti con il sorriso. Non avrei mai immaginato di leggere questa notizia ieri sera. Le più sentita condoglianze alla famiglia. Pietro Basciano
Ciao Gianluca, le mie dita fanno fatica sulla tastiera, mentre le tue dita volano su quella del pianoforte, la musica, a tratti, è interrotta dal clamore del pubblico, poi il silenzio sopra le nuvole dove il cielo è più blu. Scorrono le immagini, belle, di un gruppo di ragazzi in viaggio, dai campetti di periferia fino alle cattedrali del basket, il sogno della serie A che si avvera quel giorno a Forlì. Tutto il mondo che gira intorno a una palla a spicchi, tu che giri intorno al mondo. I fischi sono piccoli punti tra le parole e i sorrisi che riuscivi a regalare in ogni occasione, anche quando la tensione era alta ti bastava una battuta per sdrammatizzare… Il dialogo: la tua forza, la tua impronta. Il cuore è pesante ed il groppo in gola diventa sempre più grosso, ti abbraccio forte! Mi piace pensarti a spasso tra le nuvole, col fischietto al collo, mentre sorridi al mondo! Silvio Corrias