Secondo posto in classifica e due punti dal primo. Una prima parte di campionato che fin qui ha regalato molte gioie solo poche amarezze al popolo virtussino: le statistiche raccontano di 11 vittorie su 14 partite.
Solo tre quindi i passi falsiregistrati: il primo contro Bernareggio (attuale capolista) a metà novembre, quando la squadra di coach Candiani espugnò la Kioene Arena con una super prestazione, e il secondo a fine novembre in trasferta contro Sanve (attuale seconda a pari merito) alla fine di un match equilibratissimo. Più dolorosa forse la battuta d’arresto nel derby di Mestre, quando la vera Virtus non è mai scesa realmente in campo. Però – parafrasando Califano – tutto il resto è gioia, con un’Antenore Energia in grado di vincere da inizio stagione fino a Natale su tutti gli altri campi attraversati e di rendere Rubano e la Kioene dura terra di conquista.
Coach Rubini, che voto diamo alla Virtus di questa prima parte di stagione?
«Sicuramente possiamo dare un giudizio positivo. Se all’inizio della stagione ci avessero detto che a Natale ci saremmo ritrovati qui avremmo preso carta e penna mettendoci la firma. Ma ora che ci siamo è giusto non essere soddisfatti e arrabbiarsi quando ci sono cose che non vanno. Va dato merito a questo gruppo costruito solo ad agosto di aver subito ottenuto risultati importanti, piano però con i facili entusiasmi perché quando c’è troppa euforia si possono sottovalutare i dettagli che il campo e gli allenamenti ti mostrano, dettagli che se non vengono colti diventano quasi certamente problemi».
Guardando le statistiche Virtus è la miglior difesa del campionato, unica squadra del girone rimasta con meno di 900 punti subiti. Questo è un dato che dà un’indicazione sul tipo di squadra che hai costruito?
«Certamente, ma questo è anche merito della squadra. Non è facile trovare gente che sappia e voglia sacrificarsi in difesa,perché il sacrificio non fa statistica personale e a fine anno non si conta nei tabellini, quindi la squadra ha recepito quale era l’identità che volevo quest’anno e ci stiamo muovendo tutti nella stessa direzione. Poi la nostra buona fase difensiva ha anche l’altro lato della medaglia: a volte abbiamo avuto difficoltà in fase realizzativa e siamo stati costretti a ricorrere alle barricate dietro. Ad esempio in questo momento abbiamo qualche difficoltà nel tiro da tre, in questo sport ci sono delle partite in cui la palla non vuole proprio entrare dalla distanza, ma questo non deve condizionarci nella nostra autostima perché sappiamo che basta un episodio per cambiare tutto».
Un giudizio poi sulla classifica?
«Io rimango della mia opinione: non abbiamo ancora visto tutto e nel girone di ritorno ci saranno molte sorprese. Basta infatti la minima distrazione per veder cambiare gli equilibri e in più c’è il mercato di riparazione che può modificare di molto il volto di una squadra, basti vedere Mestre che con l’arrivo di Castelli è riuscita a far andare tutti gli ingranaggi al proprio posto. E in più ci sono squadre come Pavia e Vigevano dai roster molto importanti che si stanno rifacendo sotto dopo un inizio difficile e che saranno assolutamente protagoniste di questo campionato».
Dobbiamo attenderci novità dal mercato di gennaio?
«Io non credo perché già questa estate la società ha fattoimportanti investimenti e la squadra costruita è assolutamente competitiva, poi giustamente verranno tenuti gli occhi aperti a tutto ciò che ci accade attorno ma non credo che ci sia tutta questa necessità di nuovi innesti».