Nella filosofia classica, tre rappresenta il numero perfetto e in qualche misura anche la prestazione della squadra virtussina è stata quanto di più vicino alla perfezione. Difficile infatti riscontrare delle negatività in una Virtus, che ha espresso in alcuni frangenti anche una pallacanestro piacevole nell’insolito anticipo pomeridiano, a cui ha accettato di giocare andando incontro alle esigenze di aereo dei sardi del Pirates Accademia Sestu. «I nostri avversari erano corti nelle rotazioni», dirà coach Friso, «Erano privi di Villani e hanno schierato il loro lungo Varrone nonostante zoppicasse vistosamente per un problema al ginocchio. Abbiamo giocato come volevamo: ho potuto mettere in campo anche i ragazzi più giovani e abbiamo tirato da tre concludendo con il 45%, dopo aver chiuso il primo tempo addirittura con il 60%».
E parte proprio un giovane nel quintetto base: il tecnico neroverde ripropone Ferrara “sguinzagliandolo” sul razzente play sardo Elia. Il canovaccio del match è abbastanza chiaro fin dalle prime battute: neutralizzare la principale fonte di gioco dei Pirates prestando attenzione ai blocchi. La Virtus mette in atto il piano gara alla perfezione e apre il campo alla transizione scappando già a metà del primo quarto sulle triple di Canelo (11-6) e Schiavon (16-6).
Sestu si appiglia all’estro di Pilo, che firmerà 13 dei suoi 21 punti nella sola prima frazione (21-15). Con Salvato, che ha riassorbito in tempo un ematoma alla coscia, la Broetto allunga in un amen a +13 quando inizia il secondo periodo (30-17). Sestu non vede più il canestro e sprofonda sotto i colpi di Lazzaro (36-17). C’è spazio anche per il basket champagne tra le file neroverdi: uno spettacolare gioco corale termina con un assist al bacio di Lazzaro per la schiacciata perentoria di Nobile (38-17). Elia sblocca il punteggio per gli ospiti (38-19), ma è sempre la Virtus a condurre i giochi. Segna anche Clark, che resta in campo per quasi tutto il quarto (42-23). Prima dell’intervallo lungo, Lazzaro è ancora mostruoso scollinando il vantaggio oltre il ventello (47-25).
Quando il margine da gestire è così ampio, si corre sempre il rischio di rilassarsi permettendo agli avversari di rientrare. Non è il caso della Broetto, che resta sempre in pieno controllo (55-29), trovando buone soluzioni in tutte le zone del campo (62-36). Anche ruotando i suoi elementi, la squadra neroverde non abbassa mai la guardia dilagando fino al +31 (67-36). Solo verso la fine del parziale, Sestu ha una reazione d’orgoglio, ma nel complesso alla Virtus riesce davvero tutto (72-44). Tutto il resto è pura… accademia.
Mattia Rossetto
16 gennaio 2017