Una vittoria rigenerante che ripropone come possibile l’obiettivo stagionale dei play-off per la serie A
Dopo la sconfitta interna con Reggio Emilia di mercoledì scorso, in casa Virtus non si sono passati giorni tranquilli. Ritrovarsi quasi senza accorgersene dai sogni di settima/sesta posizione della griglia play-off, al rischio concreto di venire agganciati da Alto Sebino nella lotta play-out, è sembrato un incubo.
Nei due giorni che separavano dalla partita in Lombardia non si potevano fare miracoli, la società ha chiesto alla squadra il massimo impegno, lo staff tecnico ha cercato di non aumentare la pressione organizzando il giovedì una partita di calcetto e riservando l’allenamento del venerdì allo studio dei giochi degli avversari e alla preparazione tecnica della partita.
Per i padroni di casa il confronto con la Broetto rappresentava la tanto attesa occasione per concretizzare il grande lavoro svolto negli ultimi due mesi che aveva permesso loro di staccarsi dal gruppo delle squadre di bassa classifica mirando ad agganciare una di quelle che al termine dell’andata sembravano decisamente fuori portata.
Le condizioni ambientali e di morale con cui la Broetto arrivava a questa partita sembravano quelle ideali per glorificare la seconda parte del campionato del team di coach Giubertoni. Cinque sconfitte consecutive e 2 soli punti nelle ultime 8 giornate per i virtussini che davano l’impressione di rotolare giù dal precipizio senza trovare alcun appiglio, mentre per Alto Sebino morale alle stelle con una sconfitta arrivata solo sul finale a Cento nell’infrasettimanale e due successi importantissimi su Vicenza e a Milano, nelle ultime 3 giornate.
Da subito la Broetto dimostra un atteggiamento diverso rispetto a quello delle ultime partite, approccio aggressivo sul campo, panchina in tensione su ogni azione pronta ad incoraggiare i compagni: tripla di Stojkov, tripla di Schiavon, replica del biondo e Padova vola 1-9 in 3’.
Che non possa essere tutto così facile lo dicono il faro dei bresciani, il play Simone Centanni, arrivato dopo una stagione da protagonista in A con Barcellona Pozzo di Gotto e attualmente leader del girone per minuti giocati (35’) e per punti segnati (19,3), e l’argentino Bergamin. Bastano 4’ ai padroni di casa per passare in vantaggio (14-12 al 7’). La lotta è feroce, nessuno arretra di un passo, per gli arbitri non è facile governare il match con sicurezza, la Broetto sembra quella dello scorso girone di ritorno, i vantaggi si alternano ma sono sempre minimi e all’intervallo le squadre rientrano negli spogliatoi in perfetta parità (32-32).
Il terzo quarto di Alto Sebino è da cineteca, Centanni, Bergamin e Pilotti sembrano infallibili, Squeo si fa spazio vicino ai canestri e nonostante Crosato e compagni si dannino l’anima il quarto si chiude 26 a 16.
L’ultimo tempo si apre con 5 punti della guardia Belloni che in un minuto sembra chiudere la partita: 63-48 (+15) a -9’44”. Nonostante le energie profuse, la grande convinzione e i continui incoraggiamenti, i neroverdi sembrano destinati a continuare a rotolare verso il basso. Coach Friso chiama subito time-out e ordina la zona 3-2. Mentre in tribuna tra i locali si comincia a scommettere sul possibile recupero della differenza canestri (all’andata finì 79-65), al rientro dalla sospensione Stojkov infila la tripla del -11 che da un segno importante: la Broetto ci crede ancora!
Quelli che seguono sono infatti i 9’ più belli della stagione, un colpo di spugna alle recenti sofferenze, l’esaltazione del gioco di squadra. A memoria ci sono la schiacciata di Nobile, l’azione da 4 punti di Salvato (tiro da 3 e libero supplementare), il dominio di Stojkov in regia, il tiro da 3 di Lazzaro per il primo pareggio (69-69 a 3’32” dalla sirena), la schiacciata ancora di Marcone del 71-71, i liberi di Stojkov e Canelo che valgono il successo, ma c’è soprattutto la panchina: tutti in piedi ad ogni azione, tutti a difendere anche se spettatori, tutti a braccia alzate mulinando gli asciugamani, capitan Crosato e Fede Schiavon ad urlare consigli chiedendo ai compagni di non arretrare.
La Broetto è tornata, per i play-off ci sono ancora 3 partite difficilissime, bisogna vincerle tutte e domenica alla Kioene arriva la lanciatissima Piacenza che all’andata dei neroverdi fece un sol boccone, eppure tutti noi che sabato a Pisogne c’eravamo adesso ci crediamo!