(Il Mattino)
Ma il quintetto neroverde cade in piedi e ritrova la grinta.
Ma il quintetto neroverde cade in piedi e ritrova la grinta.
La Broetto Virtus non sfugge alla legge del pronostico. Sul campo della corazzata Bergamo, obbligata a vincere per riscattare il tonfo nello scontro principe del girone con Orzinuovi, il quintetto neroverde capitola come da copione, ma cade quasi in piedi con la consapevolezza di aver ritrovato la dimensione di squadra da playoff, smarrita dopo le inopinate sconfitte di Iseo e San Vendemiano. Reggere il confronto con Bergamo non era così scontato, anche se i neroverdi non hanno mai messo il naso avanti, tirando con percentuali relativamente basse. La mano dei padovani non è stata difatti la stessa che la scorsa giornata ha fatto faville nel derby con Vicenza. Specie nel primo quarto, la Broetto ha trovato spazi per costruirsi tiri puliti, ma la mira era parecchio sballata (1/7 da tre). I padroni di casa, invece, sono apparsi molto più concreti e se nei primi minuti sono stati l’italo-argentino Ghresetti (7-4) e Panni (11-4) a dare la stura all’attacco orobico, poi è toccato a Pullazi alimentare il parziale (19-9). Con Nobile in panchina, limitato da un dolore inguinale, Friso dà fiducia a Cusinato, che lo ripagherà con una prestazione offensivamente all’altezza (21-13). Bergamo allunga portandosi sul +14 (27-13), ma incontra la resistenza degli ospiti, che si riavvicinano proprio con una tripla di Cusinato (27-21). Tuttavia, la forbice non si chiude (e non si chiuderà mai): alla pausa lunga il pallino del gioco è ancora nelle mani dei lombardi (31-23). La Virtus prova a rientrare anche a inizio ripresa, ma il vantaggio bergamasco ritorna di nuovo in doppia cifra; dal tiro dalla lunga di Cazzolato (35-25), un altro allungo spinge avanti i locali fino al +18 (47-29). Messi alle corde, però, Crosato e soci reagiscono: la bomba di Ferrara e poi lo stesso capitano neroverde riaprono la valvola dell’ossigeno (47-35). Sul finire del terzo quarto si sblocca anche Stojkov, che tiene accesa la speranza, assieme al viaggio in lunetta di Salvato (53-41). Lo spartito della gara, però, non muterà neppure nell’ultimo periodo. Con orgoglio, la Broetto accorcerà fino al -8, ma niente di più. «Abbiamo messo il piglio giusto, ma non abbiamo mai segnato quando bisognava farlo», ammette coach Friso, «Dovevamo avere medie di tiro migliori per aprire il campo, ma non è stato così. È stata una partita strana, in cui due fra i più prolifici marcatori del campionato, Ghersetti e Lazzaro, sono stati annullati. Ghersetti ha avuto problemi di falli, mentre da parte nostra non siamo mai riusciti a mettere Lazzaro in condizione di essere pericoloso».