Il sostegno continuo, l’abbraccio finale a condividere la vittoria, rivivere la partita di domenica fa venire la pelle d’oca.
Domenica tutti i tifosi presenti sugli spalti del palazzetto di via Rovigo hanno percepito che la squadra, in ogni suo elemento, si stava battendo gettando sul campo tutto quanto nelle sue possibilità, per questo il sostegno è stato incessante e alla fine la condivisione è stata tale che la vittoria è risultata successo personale anche per chi si è “battuto” dalla tribuna.
Lo sappiamo, la magia di Rubano si rinnova, anzi si esalta nelle difficoltà e in questa occasione per Rubini e compagni era scontato che di cose facili non ce ne sarebbero state.
In questo campo nel lontano 1989 la Viero Virtus conquistò la serie B1, sempre qui più di 2 decenni dopo la Broetto Virtus si è guadagnata, imbattuta al termine di una lunga serie di play-off, la promozione in serie B.
Questo è un campo magico, è “La Tana” dove non esistono imprese impossibili, dove ogni virtussino accende il suo cuore, sfodera il suo proverbiale pride. Da qui hanno preso il volo verso il professionismo i vari Cantarello, Busca, Volpato, Cagnin, Ferrara, questa palestra portano ancora nel cuore atleti provenienti da paesi lontani come Toto Forray, Lucas Perez, Pavel Pastusena. Qui hanno giocato grandi capitani, Renzo Menin, Silvio Salmistraro, Piero Coen, Mauro Varotto, Andrea Mancini, Leo Busca (ci scusino tutti gli altri che non abbiamo spazio per nominare). Qui può succedere che la lanciatissima Lecco sia messa sotto di 19 da una squadra che da quattro settimane becca scoppole anche dai ragazzini. A Rubano capita che Fede Schiavon, questo parquet è parte importante della sua gioventù, segni 21 punti infilando il canestro anche ad occhi chiusi. Qui succede che capitan Crosato usi il petto per fare a sportellate con ogni avversario gli capiti davanti e strappi 10 rimbalzi (5 offensivi!), a giganti come Spera o Balanzoni. Capita spesso che Marcone Lazzaro inventi l’impossibile e succede anche che il posato Claudio Nobile festeggi la vittoria urlando a braccia alzate come fosse sul set de Il gladiatore.
A questo aggiungi il calore di Energia Nero Verde, che capita la situazione psicologicamente difficilissima della squadra è stata vicina ai suoi Tusi e li ha sostenuti ininterrottamente per 40′. Domenica non si poteva perdere e anche quando le energie sono finite e Lecco è arrivata ad un tiro tutti erano convinti che la vittoria non sarebbe sfuggita.
Mercoledì si torna alla Kioene. Questa Virtus è squadra in grado di farsi valere dovunque, domenica ha capito che mettendoci il cuore, e questi giocatori ne hanno a sufficienza, non c’è ostacolo insuperabile. Nonostante le tante energie spese per battere Lecco siamo certi che non ci saranno tentennamenti nella sfida, importantissima, con Desio.