(Il Gazzettino)
La Virtus può festeggiare la prima stagionale davanti al suo pubblico in una serata nella quale, oltre al piacevole contorno organizzato dalla società, non sono mancate le emozioni supplementari! La formazione di Daniele Rubini, costretta a lungo ad inseguire nell’arco dei 40′ regolamentari, si è imposta infatti solo all’overtime. Facendo valere una maggior freschezza atletica e più cinismo, con i suoi uomini migliori.
I Tigers Forlì, che annunciati come squadra arrembante schieravano regolarmente i tre dati per assenti alla vigilia (Villani, Cicchetti e Zani), hanno sorpreso in avvio i locali. Un primo quarto da incubo per i neroverdi, che forse complice un po’ di emozione apparivano molto macchinosi in attacco e subivano oltremodo l’aggressività (vedasi la pressione difensiva a tutto campo e sopratutto i rimbalzi offensivi di Sacchettini e Villani, con due-tre possessi consecutivi) dei forlivesi. L’unico a salvarsi tra i virtussini, era Piazza che provava ad orchestrare bene la squadra ed era pure costretto a mettersi in proprio: 7 dei suoi punti totali già nella prima frazione; saranno ben 19 alla fine (con 6/9 da due, 1/3 da tre, 4/4 ai liberi) più 9 rimbalzi e 6 assist.
La Virtus entrava finalmente in partita nella successiva: erano i giovani Miaschi (due triple) e più tardi Buia, entrambi subentrati dalla panchina, a dare un grande impatto e maggior fluidità all’attacco ora supportato anche dall’esperto centro Nobile (sei punti consecutivi). All’intervallo, così, i locali andavano in ritardo di sole due lunghezze.
Ad inizio ripresa, però, la Virtus ripartiva male: subendo subito due triple e incartandosi nuovamente in attacco (39-44 al 36′). Per circa due minuti, nessuno segna più dal campo; poi i locali si sono riportati a -1 grazie a una penetrazione in grande stile di Piazza e un intercetto concluso con schiacciata da Miaschi. La terza frazione, dopo che i padroni di casa avevano anche messo il naso avanti, si chiudeva sul -3 a causa di un tecnico comminato a coach Rubini a 10 dal termine. Con immutato scarto si entrava in pratica nei cinque minuti finali, quando Piazza era costretto in panchina per rifiatare.
Rispondendo colpo su colpo, la Virtus si riavvicinava ancora grazie a una tripla da distanza siderale di capitan Crosato poco dopo costretto ad uscire per cinque falli. A 24 dalla sirena finale, la Virtus era sul -2 (68-66): coach Rubini chiamava un time out per provare a gestire al meglio il possesso decisivo; la rimessa in zona d’attacco frutta un fallo, con i conseguenti due tiri liberi segnati da Miaschi per l’aggancio. A 17, invece, gli ospiti uscivano dal loro time out con un errore in attacco porta le due squadre all’overtime. Qui, forse i romagnoli accusavano il colpo; o meglio, la Virtus grazie al solito Piazza e una tripla di Schiavon (3/7 per lui), allungavano sul 77 a 70.
La Virtus può festeggiare la prima stagionale davanti al suo pubblico in una serata nella quale, oltre al piacevole contorno organizzato dalla società, non sono mancate le emozioni supplementari! La formazione di Daniele Rubini, costretta a lungo ad inseguire nell’arco dei 40′ regolamentari, si è imposta infatti solo all’overtime. Facendo valere una maggior freschezza atletica e più cinismo, con i suoi uomini migliori.
I Tigers Forlì, che annunciati come squadra arrembante schieravano regolarmente i tre dati per assenti alla vigilia (Villani, Cicchetti e Zani), hanno sorpreso in avvio i locali. Un primo quarto da incubo per i neroverdi, che forse complice un po’ di emozione apparivano molto macchinosi in attacco e subivano oltremodo l’aggressività (vedasi la pressione difensiva a tutto campo e sopratutto i rimbalzi offensivi di Sacchettini e Villani, con due-tre possessi consecutivi) dei forlivesi. L’unico a salvarsi tra i virtussini, era Piazza che provava ad orchestrare bene la squadra ed era pure costretto a mettersi in proprio: 7 dei suoi punti totali già nella prima frazione; saranno ben 19 alla fine (con 6/9 da due, 1/3 da tre, 4/4 ai liberi) più 9 rimbalzi e 6 assist.
La Virtus entrava finalmente in partita nella successiva: erano i giovani Miaschi (due triple) e più tardi Buia, entrambi subentrati dalla panchina, a dare un grande impatto e maggior fluidità all’attacco ora supportato anche dall’esperto centro Nobile (sei punti consecutivi). All’intervallo, così, i locali andavano in ritardo di sole due lunghezze.
Ad inizio ripresa, però, la Virtus ripartiva male: subendo subito due triple e incartandosi nuovamente in attacco (39-44 al 36′). Per circa due minuti, nessuno segna più dal campo; poi i locali si sono riportati a -1 grazie a una penetrazione in grande stile di Piazza e un intercetto concluso con schiacciata da Miaschi. La terza frazione, dopo che i padroni di casa avevano anche messo il naso avanti, si chiudeva sul -3 a causa di un tecnico comminato a coach Rubini a 10 dal termine. Con immutato scarto si entrava in pratica nei cinque minuti finali, quando Piazza era costretto in panchina per rifiatare.
Rispondendo colpo su colpo, la Virtus si riavvicinava ancora grazie a una tripla da distanza siderale di capitan Crosato poco dopo costretto ad uscire per cinque falli. A 24 dalla sirena finale, la Virtus era sul -2 (68-66): coach Rubini chiamava un time out per provare a gestire al meglio il possesso decisivo; la rimessa in zona d’attacco frutta un fallo, con i conseguenti due tiri liberi segnati da Miaschi per l’aggancio. A 17, invece, gli ospiti uscivano dal loro time out con un errore in attacco porta le due squadre all’overtime. Qui, forse i romagnoli accusavano il colpo; o meglio, la Virtus grazie al solito Piazza e una tripla di Schiavon (3/7 per lui), allungavano sul 77 a 70.
Giovanni Pellecchia
9 ottobre 2017