(Il Mattino)
Impresa dei neroverdi contro una delle grandi del girone B
La tana di Rubano è sempre un’ottima cura per le ferite. Ma ancora più che il profumo di casa, stavolta può aver fatto la paura: dopo una serie imbarazzante di scivoloni, la Virtus ha scoperto che dalla finestra di casa non si vedevano più i playoff, ma lo sguardo cadeva più vicino sulla zona retrocessione. Spaventati e costretti a una settimana di psicanalisi in palestra, i ragazzi di Rubini hanno reagito con il cuore e con gli attributi. Quelli del capitano Crosato – doppia doppia e carisma a chili – e quelli di Fede Schiavon, la mano più calda nel giorno più utile. Così perfino la superpotenza Lecco, candidata a un volo in prima classe verso la categoria superiore, si è dovuta fermare un turno. La classifica della Virtus ora fa meno paura (due punti più su c’è il quinto posto), ma è la prova offerta sul campo a rendere più leggero questo lunedì.
Lecco fa paura – e comanda – solo per un minuto: Spera e Balanzoni siglano il +4. Poi Spera sparisce, mentre Balanzoni sarà una spina nella carne fino alla fine. Però la Virtus sfodera il primo quarto perfetto, con Schiavon letale, Crosato anche lui caldissimo dalla lunga e Piazza ispiratissimo. I neroverdi spingono a tutta ogni volta che c’è un po’ di campo: piazzano un 12-0 che costringe Lecco ad allungare la difesa, poi con due bombe di Crosato e ancora con Schiavon chiudono sul 30-24. La sorpresa è il dominio a rimbalzo dei ragazzi di Rubini, che da ogni palla recuperata provano a ricavare un contropiede. Miaschi e Calzavara danno un altro strappo, Quartieri ricuce, poi Lazzaro porta punti alla causa (42-33). Appena la Virtus abbassa l’efficacia al tiro, Lecco risale (44-42). Ma Schiavon si alza dalla panchina e sistema tutto con bombe e assist. Quando si va all’intervallo, il suo score segna 7/7 al tiro e 15 punti. E il tabellone dice 53-44.
Temi la risposta di Lecco e invece il terzo quarto offre ancora tanta Virtus. Nobile, Canelo e una tripla di Crosato siglano il +16 (60-44) che diventerà anche +19 (69-50), con Schiavon immarcabile. Solo che poi la Virtus si inceppa e Lecco risale con Balanzoni fino al -10 (73-63) dell’ultimo giro di boa. Ora si gioca più che altro di nervi. La Virtus segna molto meno, Miaschi la tiene su nel momento del bisogno (79-69), ma a ogni canestro fallito Lecco si avvicina. A 1′ dalla fine è 83-79, Quartieri mette una tripla, ma la Virtus sa far passare il tempo, congelando la vittoria più preziosa.
Coach Rubini: «Ci manca la continuità»
Coach Daniele Rubini si gode lo spettacolo dei suoi ragazzi che abbracciano i tifosi. Dopo settimane amare, questa è la cura, l’iniezione di entusiasmo che serviva per ripartire. «Il nostro problema è che troppo spesso alterniamo momenti bellissimi ad altri in cui ci fermiamo», esordisce l’allenatore della Virtus. «Non siamo continui, non ne siamo ancora capaci. Ma nonostante questo, oggi siamo stati bravi. Devo fare un plauso ai ragazzi, questa vittoria è tutta loro. Hanno passato una settimana difficile, hanno saputo reagire. Ma questo è solo il primo tempo». Il secondo si gioca dopodomani sera, Kioene Arena, contro Desio. E servono due punti per ritrovare serenità. «In questo momento siamo in lotta per la salvezza e dobbiamo giocare come chi deve salvarsi», avverte Rubini. Che dei singoli, invece, non vuole parlare. «Mi è piaciuta la squadra, nel suo complesso. È quello che conta».