(Il mattino, 4 novembre) Arriva la settima vittoria consecutiva contro i lombardi. Decisiva la difesa e la vena di Ferrari, Dagnello e Bianconi.
Questa volta non c’è stato neanche bisogno di soffrire fino all’ultimo per l’Antenore Energia: la sinfonia numero sette arriva con un 73-52 senza appello sul campo dei draghi della Sangiorgese, squadra mai arrendevole ma nettamente inferiore nei 40 minuti. Un successo che consacra la banda di Rubini in vetta al girone, sempre in compagnia di San Vendemiano, ma soprattutto fa registrare un ulteriore salto di qualità di Padova che con una prestazione dominante per la prima volta chiude sul velluto la contesa con un rotondo +21. Tre i giocatori che vanno in doppia cifra: il solito sontuoso Ferrari colleziona 18 punti con un chirurgico 8/10 dall’area, insieme poi a Dagnello (14) e Bianconi (13) autori di ottime prove. Ma è ancora una volta la difesa bunker l’arma letale di questa squadra, che quando si compatta dietro lascia passare solo spifferi e a volte neanche quelli. Bene in regia anche De Nicolao (8 punti e 7 assist) e più in generale solito buon apporto da parte di tutti, in un’altra prova corale di voglia e determinazione. Una gara che Padova conduce fin dall’inizio. Pronti-via Ferrari faceva subito la voce grossa nel pitturato (6 punti di fila) e Virtus trovava l’allungo con i punti pesanti dall’arco di Dagnello e Piazza che valgono il 24-13 nel primo periodo. Una Sangio in bambola si dà una svegliata con la tripla di Leardini (-8) e si rimette in partita. Padova rimane reattiva in campo con un Morgillo che porta grande lavoro a rimbalzo, ma inizia a litigare col canestro impoverendo le percentuali al tiro, tenendo comunque il +7 a metà gara. Ma è l’inizio di terzo quarto il momento più faticoso per Virtus: la tripla di Roveda vale il -5 e il canestro di Toso il -3 (36-39), con la Sangiorgese che va ad un passo dall’aggancio. Rubini ribalta furente i suoi. L’Antenore si riassesta e serra i ranghi in difesa. È di nuovo Ferrari ad impattare alla grande con il suo classico gioco sotto canestro: 7 punti suoi, una tripla di De Nicolao ed un canestro di Dagnello valgono il break di 12 che rimette con la testa sott’acqua i draghi. Virtus nell’ultimo periodo tiene una difesa d’acciaio e vola sul +16 con una bomba di Bianconi e con i giri in lunetta di Schiavon e Ferrari. Il match point che chiude i discorsi arriva con la tripla del +17 di De Nicolao (59-42) a 5′ dalla fine, con Dagnello e Bianconi che firmano il +22.Nel finale Rubini si infuria per una sbavatura in difesa con la partita che non ha più nulla da dire: che il segreto di questa buona musica stia anche nel direttore d’orchestra ormai lo sanno tutti.
Luca Perin