(Il Mattino)
Il play ha sfoderato una prestazione super contro Lugo. Appello ai tifosi: «Sosteneteci di più».
Il play ha sfoderato una prestazione super contro Lugo. Appello ai tifosi: «Sosteneteci di più».
Signore e signori, giù ancora il cappello per Andrea Piazza. È fresco il ricordo della partita di domenica scorsa, in cui il playmaker della Virtus Padova di basket ha incantato il pubblico di Rubano sfoderando una prestazione da stropicciarsi gli occhi contro Lugo (84-73): 30 punti (6/7 da due, 5/7 da tre, 3/3 ai liberi), conditi da 5 assist per 32 di valutazione in 36′. Una prova che non ha eguali, almeno recentemente, in casa neroverde.
In tempi non sospetti, il dirigente Roberto Rugo e il tecnico Daniele Rubini avevano indicato proprio nelle capacità realizzative e assistenziali di Piazza la chiave della stagione. Potrebbero essere invece – considerata l’attuale classifica della Serie B – il grimaldello della svolta.
In tempi non sospetti, il dirigente Roberto Rugo e il tecnico Daniele Rubini avevano indicato proprio nelle capacità realizzative e assistenziali di Piazza la chiave della stagione. Potrebbero essere invece – considerata l’attuale classifica della Serie B – il grimaldello della svolta.
Trenta punti non si segnano proprio tutti i giorni: le era mai capitato?
«Sì, questa è la seconda volta che a livello di campionati Senior realizzo così tanti punti», confessa il 29enne regista della Virtus, originario di Pordenone. «Mi era successo qualche stagione fa, quando giocavo a Costa Volpino. Al di là della soddisfazione personale, mi è piaciuto l’atteggiamento che ha dimostrato tutta la squadra nel momento di difficoltà. Scoprire, appena arrivati al palazzetto, che avremmo dovuto rinunciare al nostro pivot (l’influenzato Claudio Nobile, ndr), che peraltro stava giocando benissimo, non è stato facile. Lugo poi è un gruppo di giovani, che gira a mille. Siamo stati bravi a ricompattarci, quando dal – 17 gli avversari hanno recuperato fino al – 1, restando lucidi nel finale punto a punto».
«Sì, questa è la seconda volta che a livello di campionati Senior realizzo così tanti punti», confessa il 29enne regista della Virtus, originario di Pordenone. «Mi era successo qualche stagione fa, quando giocavo a Costa Volpino. Al di là della soddisfazione personale, mi è piaciuto l’atteggiamento che ha dimostrato tutta la squadra nel momento di difficoltà. Scoprire, appena arrivati al palazzetto, che avremmo dovuto rinunciare al nostro pivot (l’influenzato Claudio Nobile, ndr), che peraltro stava giocando benissimo, non è stato facile. Lugo poi è un gruppo di giovani, che gira a mille. Siamo stati bravi a ricompattarci, quando dal – 17 gli avversari hanno recuperato fino al – 1, restando lucidi nel finale punto a punto».
Gli infortuni hanno rappresentato una mannaia per le ambizioni virtussine. Si aspettava tutti questi bastoni fra le ruote?
«Purtroppo, situazioni del genere si verificano e non si possono prevedere. La società, però, è stata brava a correre ai ripari. Ora dobbiamo restare tutti uniti e decisi a non mollare mai».
«Purtroppo, situazioni del genere si verificano e non si possono prevedere. La società, però, è stata brava a correre ai ripari. Ora dobbiamo restare tutti uniti e decisi a non mollare mai».
Domenica, alle ore 18, alla Kioene Arena arriva Faenza, un cliente scomodo. Come lo riceverete?
«È una buona squadra, potenzialmente da primi quattro posti, ma troverà una Virtus non appagata della vittoria con Lugo, ma che ha ancora tanta “fame”».
Anche la Padova cestistica ha tanta “fame”. Che impressione ne ha ricavato, ora che vive in città?
«È un ambiente tranquillo, senza particolari ansie e pressioni. Abbiamo una frangia di tifosi, quelli di Energia Nero Verde, calda e appassionata. Mi attendevo, tuttavia, qualcosa di più in termini numerici. In fondo, siamo una squadra giovane con ragazzi del territorio e nel nostro girone le gare sono molto intense. Vale la pena di sostenerci in massa». A maggior ragione se poi c’è il Piazza dei miracoli…