All’indomani della quarta vittoria di fila, l’Antenore Energia Virtus Padova esce rafforzata nelle proprie consapevolezze di squadra dalla mentalità solida. Non si vince per caso su un campo ostico come quello di Bernareggio (78-83), in cui lo scontro è stato molto duro e probante soprattutto dal punto di vista fisico. Coach Rubini sa ormai cosa aspettarsi dalla sua Virtus anche quando viene a mancare uno dei giocatori più importanti del roster.
Senza “Ferro” Ferrari, tenuto a riposo per una contrattura rimediata nel derby contro San Vendemiano, ha vinto ancora la forza del collettivo. Lo testimoniano anche i cinque uomini che hanno chiuso in doppia cifra: Motta (17), Piazza (15), Bovo (14), Filippini (14) e Schiavon (10). «Lucida follia» chiosa Daniele Rubini, «sembra un ossimoro, ma avevo chiesto ai ragazzi di essere precisi nell’esecuzione del gioco e al contempo di giocare con un pizzico di incoscienza. Tutti dovevano fare di più, visto che mancava Ferrari.
Il primo quarto è stato anomalo: abbiamo prodotto grandi giocate offensive, ma commesso errori venendo puniti. La squadra, però, ha fornito una risposta importante. Non ho dubbi sulla qualità dei miei giocatori: sono capaci di esaltarsi nella fatica e non hanno paura di uscire dal campo stravolti».
La svolta definitiva arrivava con l’espulsione per doppio tecnico di Laudoni (capocannoniere del girone B di Serie B). «Non avevamo nessun mastino per limitarlo, ma devo dire che Motta e Schiavon se la sono cavata egregiamente» sostiene Rubini, «Motta, in particolare, sta crescendo in modo esponenziale in difesa. A chili e centimetri pagavamo dazio in tutti i ruoli, ma le abbiamo prese e ridate agli avversari vincendo una gara difficile. I due playmaker, Piazza e Schiavon, sono stati super. Bovo l’ho tenuto in campo per 40′, ma ha 21 anni e può concederselo: credo sia ancora un giocatore inespresso. Anche i giovani cominciano ad avere il loro peso specifico. Penso all’impatto avuto da Basso sull’incontro. È un punto d’orgoglio per il settore giovanile».
Nei giorni scorsi, il diesse Roberto Rugo ha ventilato l’ipotesi di un ritorno sul mercato. «Da vedere» glissa Rubini, «per ora rifarei la stessa campagna acquisti. Forse ci manca un’ala fisica». Intanto, la prima di due trasferte consecutive è andata in porto e la classifica dice ancora terzo posto.
Senza “Ferro” Ferrari, tenuto a riposo per una contrattura rimediata nel derby contro San Vendemiano, ha vinto ancora la forza del collettivo. Lo testimoniano anche i cinque uomini che hanno chiuso in doppia cifra: Motta (17), Piazza (15), Bovo (14), Filippini (14) e Schiavon (10). «Lucida follia» chiosa Daniele Rubini, «sembra un ossimoro, ma avevo chiesto ai ragazzi di essere precisi nell’esecuzione del gioco e al contempo di giocare con un pizzico di incoscienza. Tutti dovevano fare di più, visto che mancava Ferrari.
Il primo quarto è stato anomalo: abbiamo prodotto grandi giocate offensive, ma commesso errori venendo puniti. La squadra, però, ha fornito una risposta importante. Non ho dubbi sulla qualità dei miei giocatori: sono capaci di esaltarsi nella fatica e non hanno paura di uscire dal campo stravolti».
La svolta definitiva arrivava con l’espulsione per doppio tecnico di Laudoni (capocannoniere del girone B di Serie B). «Non avevamo nessun mastino per limitarlo, ma devo dire che Motta e Schiavon se la sono cavata egregiamente» sostiene Rubini, «Motta, in particolare, sta crescendo in modo esponenziale in difesa. A chili e centimetri pagavamo dazio in tutti i ruoli, ma le abbiamo prese e ridate agli avversari vincendo una gara difficile. I due playmaker, Piazza e Schiavon, sono stati super. Bovo l’ho tenuto in campo per 40′, ma ha 21 anni e può concederselo: credo sia ancora un giocatore inespresso. Anche i giovani cominciano ad avere il loro peso specifico. Penso all’impatto avuto da Basso sull’incontro. È un punto d’orgoglio per il settore giovanile».
Nei giorni scorsi, il diesse Roberto Rugo ha ventilato l’ipotesi di un ritorno sul mercato. «Da vedere» glissa Rubini, «per ora rifarei la stessa campagna acquisti. Forse ci manca un’ala fisica». Intanto, la prima di due trasferte consecutive è andata in porto e la classifica dice ancora terzo posto.
Mattia Rossetto