Ha prevalso anche nel secondo derby regionale, con SanVe, senza troppi patemi. Il presidente federale: “Se i comitati si attivano vi possiamo dare le finali giovanili”.
L’Antenore Energia Virtus sabato in un palasport di Rubano gremito e con folta rappresentanza ospite, ha centrato la terza vittoria consecutiva imponendosi anche nel secondo derby veneto. Rucker Sanve battuta (76-67) davanti ad un parterre de roi: il presidente federale Gianni Petrucci con il vice Gaetano La Guardia, gli assessori allo sport dei comuni di Padova e Rubano, Diego Bonavina e Alberto Rampado; i presidenti della Fip regionale e provinciale, Roberto Nardi e Flavio Camporese.
PRESTAZIONE IN CONTROLLO
Sul parquet l’Antenore Energia, che ha chiuso con tre giocatori in doppia cifra tra cui un Ferrari da doppia doppia (22 punti, con 7/11 dal campo e 7/10 ai liberi, più 10 rimbalzi), è sempre stata in controllo. Dopo i primi sei minuti in cui non segnava nessuno (4-4), infatti, produceva il primo allungo con un break di 9-0 propiziato da De Nicolao (10 assist) e finalizzato, oltre a Ferrari, da Piazza e Motta (16 e 11 punti). Il vantaggio neroverde, grazie anche alla zampata del capitano Schiavon con 5 punti consecutivi, era in doppia cifra all’intervallo (36-19 al 18′) e toccava il +23 ad inizio ripresa (49-26 e 51-28). La Rucker mescolando le carte in difesa riusciva a rientrare ma soltanto fino al -8 (67-59 al 37′).
Questo il tabellino neroverde: Ferrari 22, Piazza 16, Motta 11, Filippini 8, Schiavon 7, De Nicolao 6, Bovo 2, Pellicano 2, Basso 2. Al tiro: 23/41, liberi 18/23, da tre 4/18; rimbalzi 43 (10+33, Ferrari 10); assist 21 (De Nicolao 10).
L’OSPITE D’ONORE
Così il presidente della Fip, Petrucci: «Conosco Franco Bernardi da una vita. Da quando sono diventato segretario generale del basket, già allora aveva questa passione, poi siamo diventati amici anche sul piano personale. Per lui, oltre alla sua bella famiglia e all’arte della pittura, c’è il basket: sono venuto qui apposta per lui. Partite di serie B ne vedo tante, anzi direi che ne vedo più della serie A che a Roma non c’è più». E continua: «Il basket padovano lo seguo da quando questo personaggio, appunto, (Bernardi, ndr) portò il basket a Vicenza in un tendone affittato dal Circo Togni e tutti rimasero stupiti dalla sua folle bontà; ricordo, per me cresciuto con i salesiani, la rivalità con il Petrarca dei gesuiti. Portare qui la Nazionale? Siamo vincolati e possiamo andare solo dove ci sono palazzetti e infrastrutture adeguate: per un’eventuale amichevole, almeno 3000 persone. Piuttosto si potrebbe fare con le Finali nazionali giovanili, se i presidenti regionale e provinciale si attivano».
Infine analizza la situazione del movimento più in generale: «Oggi sono belle parole dire aiutate le società giovanili, ma come? Le federazioni non hanno soldi, anche se noi siamo una federazione sana che ha un un bilancio da 40 milioni. Purtroppo dalla Legge Bosman in poi, è difficile difenderti: a livello giovanile, con le squadre nazionali siamo tra i primi tre in Europa. Se però non vinci con le nazionali maggiori»
Giovanni Pellecchia