(Il Mattino)
A Orzinuovi non riesce il miracolo. Milano, Reggio e Desio recuperano.
Non è tempo di miracoli. La presa sull’ottavo posto che conduce ai playoff è sempre meno salda e la Virtus deve riprendere a fare quello che sa, dunque difendere con intensità, attaccare con giudizio, sbagliare il meno possibile. Con la capolista Orzinuovi i ragazzi di Friso ci riescono per metà partita, trascinati da un Salvato che ritrova la sua vena realizzativa. Poi emergono le differenze di organico, entrano in gioco le panchine (e quella della Virtus, con l’assenza di Canelo, si accorcia in modo insopportabile) e si pagano fatica e falli. La seconda metà della partita è sempre sotto il controllo esperto di Ruggiero e compagni, che non si distraggono mai. Ora la Virtus si ritrova in compagnia di Milano, Reggio Emilia (avversario di giovedì in casa) e Desio a quota 22 punti. E con Crema settima a 24. Da qui alla fine è un mini-torneo a cinque per due posti che valgono i playoff. Ma la Virtus è quella che arriva dalla serie peggiore, una vinta e quattro perse nelle ultime cinque giornate. Non è a Orzinuovi che si prendono i punti playoff, i neroverdi lo sanno eppure ci provano nel modo giusto, quantomeno in avvio. Due bombe di Salvato (che farà 4/5 dalla lunga alla fine) portano la Virtus avanti 4-6 e poi 7-12 con la terza tripla a metà periodo. Appena iniziano le rotazioni, però, la Broetto paga il conto. Ferrara perde tre palloni in una manciata di secondi, Tourè guida il soprasso Orzi e il periodo si chiude sul 18-14. Ma la Virtus è viva e ha mani calde. Stojkov e Ferrara da 3 ristabiliscono l’equilibrio (20-20 dopo 3’33”), poi ancora Stojkov dalla distanza mette la freccia per un allungo che Lazzaro si incarica di trascinare fino al 24-27. Poi Marcone esce, entra Crosato e il capitano da tre sigla il 24-30, massimo vantaggio Virtus. La risposta della capolista è rabbiosa. Ruggiero, Tourè e poi Valenti confezionano un 7-0 che diventa 9-0 in chiusura di periodo, anche se Friso prova a interrompere l’emorragia con un timeout. All’intervallo lungo è 33-30, la Virtus sembra in partita, ma Orzinuovi in realtà ha già blindato la vittoria. Crosato con una bomba riaccende subito il match alla ripresa, ma Cantone è di ghiaccio (38-33). Ferrara fa il quarto fallo ed esce di scena. Piunti, Scanzi e Valenti trascinano i padroni di casa fino al 46-35 a meno di 4’ dalla fine del terzo periodo. Il parziale, dal massimo vantaggio Virtus in poi, è di 22-5 per Orzi. Schiavon, ancora da tre, riporta lo svantaggio sotto la doppia cifra, ma la Virtus c’è solo da lontano. Nobile lavora bene come uomo assist e domina a rimbalzo (12 alla fine, in una voce che vedrà la Virtus avanti) ma non segna e chiuderà a zero punti. E i ragazzi di Friso continuano a perdere un’infinità di palloni (18 a fine terzo quarto, 24 alla fine), confermando un difetto di “fabbricazione” della squadra. Sotto di 14 in avvio di ultimo periodo (55-41), la Virtus scivola anche a -16, sotto i colpi di Fossati e Perego. Schiavon e Salvato con la sua quarta bomba limitano il passivo, ma ormai si gioca solo per far correre il tempo. Appena i padovani accorciano, Orzi risponde con un colpo di pedale. Zambon e Perego piazzano il 5-0 con cui i lombardi a 3’13” dalla fine rimettono 16 punti di distanza (65-49), prima che un’altra bomba di Crosato riduca nuovamente il margine. Nel finale c’è solo il tempo di aggiustare la media di palle perse. Giovedì con Reggio servirà altra attenzione.