Daniele Rubini sul settore giovanile.
Mentre un altro anno sportivo sta andando in archivio e la parola chiave del momento ritorna ad essere “programmazione”, corre l’obbligo fare una riflessione di carattere generale.
I risultati ottenuti quest’anno sono stati di grande spessore, forse come da tempo non accadeva, ma non è di questo che vogliamo parlare, soprattutto perché non ci piace l’idea di fermare il pensiero su quanto si è raggiunto: non è da noi e soprattutto sarebbe il modo migliore per arrestare un processo di crescita generale che invece è tangibile in tutto il nostro movimento.
Molti ragazzi hanno trovato spazio in allenamento e in campo con la Prima Squadra, altri si sono distinti in doppio tesseramento nelle categorie minori a fronte di una metodica di lavoro fatta di dedizione, convinzione e caparbietà.
È questo l’aspetto più interessante da rilevare a testimonianza di una nuova aria che ha contagiato un po’ tutti e che si è vista anche nelle modalità con le quali hanno operato i ragazzi più giovani, lontani dall’essere considerati utili alla causa della serie B, ma comunque capaci di inseguire un “sogno”.
Ma la cosa ancor più interessante e a mio modo di vedere essenziale per la crescita del nostro settore giovanile, è stata quella di trovare molti ragazzi ancora in attività che hanno deciso di affacciarsi al rettangolo di gioco con un ruolo diverso, quello di istruttore. Forse loro non lo immaginano, ma il fatto di vedere la loro presenza a bordo campo è un messaggio importantissimo per tutti i loro compagni grandi e piccoli: testimonia che la passione per il basket non può e non deve terminare quando scopri di non essere un giocatore da serie A, perché allenare, arbitrare, organizzare una squadra è un modo diverso di “giocare a basket” e quindi concorrere alla formazione di un ragazzo, obiettivo ultimo e superiore di tutta l’attività sportiva.
Quindi, l’augurio per la prossima stagione per tutto il “mondoVirtus” è che non si cerchi il miglioramento del solo aspetto tecnico (cosa peraltro fondamentale) ma che aumenti anche il coinvolgimento di nuovi ragazzi come istruttori ed arbitri, perché nessuno meglio di chi cresce in un ambiente condividendone regole e obiettiv,i può diventare un grande esempio e strumento di crescita per i giovani che invece stanno affacciandosi al mondo del basket e dello sport in generale attraverso Virtus.
Buona estate a tutti e mi raccomando …sempre con la palla in mano ragazzi!
Coach R