Ci siamo.
25 gennaio San Paolo Apostolo, il nostro Paolo a casa ma il santo è un riferimento per la giornata ma soprattutto per la serata, e parafrasando:
“Eccoli sulla Via di Damasco (per noi Pontecchio Polesine), accompagnati dall’arciere Andrea Lupin, spiranti furore e vendetta. Ma d’improvviso, mentre galoppavano, una luce fulgida li accieca; una forza misteriosa li sbalza dal cavallo di ferro e odono una voce dal cielo che grida: “ Irriducibili, perché mi perseguitate?”.
Chi sei tu? Rispondo gli Irriducibili, meravigliati e spaventati ad un tempo.
Ed il Signore a loro:
Io sono quello che perseguitate.
Cosa vuoi che facciamo, o Signore? Chiedo gli Irriducibili interamente mutati dalla grazia.
Andate a Damasco (sempre Pontecchio Polesine) colà vi mostrerò la mia volontà.”
In 8 partiamo per l’ultima giornata di andata del nostro campionato, nonostante gli acquisti del mercato di gennaio, siamo sempre in formazione ridotta. Troppi infortuni, troppo lavoro, ma con l’incoscienza che ci è tipica, partiamo raggianti e felici. Al punto di ritrovo è il legamento acciaccato del capitano, che tiene banco. Tutti a divertirsi nel vederlo fare stretching nel parcheggio, non si pensa alla partita, è il nostro modo di concentrarci. Pensiamo al numero 8, siamo solo in otto, porta fortuna e tutta una serie di altre insignificanti illazioni, ma nessuno che pensa che oggi sono 50 anni della Nike. Già, per noi Nike, significa, air Nike, significa una pallacanestro che ci ha fatto sognare da giovani, caspita dovevamo saperlo che era la nostra serata, sempre distratti.
Partiamo e il capo fila è sempre l’indigeno della provincia di Rovigo. In macchina parliamo anche di cose serie, per almeno 3 secondi, ma l’atmosfera è quella giusta, quella che rasserena l’animo prima di una fatica.
Arriviamo a Pontecchio e entrati nello spogliatoio troviamo coach G, una luce fulgida che ci accieca? Ci prepariamo, siamo carichi, siamo pronti a questa sfida. Ma prima di iniziare un altro segno premonitore si palesa, i calzetti verde fluorescente di Cecejordan …
Inizia il riscaldamento, chi corre, chi tira chi cammina discutendo animatamente … mah le tecniche di meditazione e preparazione lasciano un po’ il tempo che trovano.
Ci prepariamo, siamo pronti per iniziare e coach G spara il quintetto base… ci mettiamo in cerchio, le mani sopra la mano del capitano e … ci guardiamo negli occhi e come ha detto il famoso allenatore dell’NBA Phil Jackson: “nella pallacanestro le cose funzionano quando fra i compenti della squadra si compie un atto d’amore, quando uno qualsiasi dei componenti è pronto a sacrificarsi per gli altri” … l’alchimia si compie … facciamo cose semplice al nostro ritmo, stiamo larghi … uno … due … tre … MISSION.
La palla due la vincono loro, Cecejordan non si è molto impegnato, ma la buttano fuori, rimessa nostra, primo tiro fuori, loro attacco sbagliano, riprendiamo 2 a zero. Difendono a zona, ci troviamo bene. Tornano in attacco bomba da tre – 3 a 2. Piccolo richiamo da coach G , uscire sui tiratori, ma gli Irriducibili in campo, continuano senza curarsi molto del coach e in pochi minuti staccano il Polesella Basket e vanno a +9.
Ale, il nuovo acquisto, che da oggi chiameremo il ragazzo della via Pag, si dimostra subito efficace nel gioco degli Irriducibili, con tiri da fuori e penetrazioni, che ci tengano sempre a distanza dalla squadra avversaria, soprattutto nei momenti in cui il nostro attacco rallenta e il Polesella ha la sensazione di raggiungerci. Solo una sensazione.
La squadra e guidata da un superbo Andrea Lupin che calibra, con una cura da amanuense, i tempi della nostra squadra in formazione ridotta. La difesa bassa sulle gambe, si lo giuro e lo ripeto, bassa sulle gambe limita gli avversari, senza fare falli (non si poteva visto il numero di Irriducibili) piazzando anche qualche stoppata che ferisce nell’orgoglio i giovani arancioni.
Il secondo quarto vede Fabri tirar fuori grinta e agonismo come non mai, e fermare avversari anche a centro campo, nella Mesopotamia d’Italia tra l’Adige e il Po, Fabri sbaglia fiume e urla … non passa lo straniero …
Daniele, l’ex bocia, come un giovane baccelliere a fine del suo noviziato, si sacrifica in difesa sotto, dove i colpi proibiti fioccano, a suo dire, perché così, intrappolato tra la guardia e il centro, non perde la posizione, preziosa la sua opera.
Finisce anche il secondo quarto, sempre avanti. Usiamo ancora la scusa che è tardi e chiediamo una pausa corta, così non ci raffreddiamo, siamo pronti a ripartire. Andrea Lupin scalza coach G per un attimo e ci chiede “sbagliamo il tiro ma non sbagliamo passaggi e non buttiamo via palle”. Gli occhi freddi di Andrea infondono sicurezza e determinazione. Parte il terzo quarto, Andrea Lupin varca la metà campo, passa a Fabri che senza esitare … non so come dire … sbaglia il passaggio . La panchina esplode, siamo sempre noi, ce la possiamo fare.
Il terzo quarto, nostra bestia nera, è il momento critico della partita. Gli arancioni del Polesella aumentano un po’ il ritmo, accorciano le distanze. Minuto per noi. Cecejordan, come un lupo nella tundra, sente l’odore della vittoria e prende la parola durante la pausa. Con la sua voce squillante da indicazioni su come di fendere e su come fare … air Steph, con uno sguardo tra l’ebete e l’infinito, dopo un minuto di indicazioni di Cecejordan, dice: ”scusa non ho capito” … pausa … silenzio …ritorniamo a giocare …
Il quarto scivola via con un po’ di sofferenza , ma riusciamo a tenere gli avversari a distanza. Arriva l’ultimo quarto.
“Nell’operazione militare vittoriosa prima ci si assicura la vittoria e poi si dà battaglia. Nell’operazione militare destinata alla sconfitta prima si dà battaglia e poi si cerca la vittoria.”
E così gli Irriducibili, gli 8 Irriducibili, i soli 8 giocatori che: per DNA, per selezione naturale, sono presenti nel campo di battaglia a Pontecchio Polesine, affrontano gli ultimi 10 minuti di partita con determinazione e consapevoli di essersi aggiudicati la vittoria nel maledetto terzo quarto.. Uno striscione negli spalti parla di 5 giocatori che giocano con un unico battito di cuore, noi ieri sera eravamo un unico battito, un unico respiro (affannato) un’unica anima, non solo con i presenti ma anche con gli altri 13 Irriducibili che erano a casa.
Il Polesella cerca in tutti i modi di riagguantarci, ma la gestione della battaglia finale è esemplare, ribaltamento e penetrazione, il mantra di coach G, funziona come un orologio. Abbiamo ribaltato così tante volte che la penetrazione sembrava quasi cosa semplice. Il Polesella si innervosisce e noi, in perfetto stile inglese, rispondiamo con canestri e giocate che ci divertono fino a farci dimenticare la fatica. Gli ultimi minuti di gara vedono solo gli Irriducibili a tabellino, sembravo in 10 in campo contro cinque. Finale 61 a 45 Vinto.
Le cose a noi vanno sempre bene, poi se vinciamo:
Il ragazzo della via Pag – Ale, trasferimento da altra società a noi, divisa, e pronti via a giocare tutto in due giorni. Grazie ci mancavi e hai giocato molto bene, con tiri da tre, dalla media e penetrazioni. Ci è piaciuta molto la tua palla finale, 6 secondi alla fine il Polesella in attacco, rubi palla 5, tentano di fermarti in due 4 ma il tuo scatto e fulmineo 3 arrivi nel pitturato avversario e inizi il terzo tempo 2 sei in volo … game over energia finita la palla fa fatica ad arrivare al ferro e cade a terra 1 … 0 … tuo commento “non ne avevo più” … Irriducibile dentro:
Daniele ex bocia, grande sacrificio per tutta la partita, molto belli i tuoi tiri liberi (dunque dalla linea tiri e devi fare canestro non toccare il ferro) e poi abbiamo apprezzato molto il tuo unico contropiede, palla sul tabellone fuori, rimbalzo tiro fuori, rimbalzo tiro fuori, dunque dentro al canestro no sul ferro … dai puoi farcela;
Obj capitano, con un legamento acciaccato hai dato il tuo contributo e la spinta alla vittoria, resterà nelle nostre menti e cuori la tua frase detta negli spogliatoi a fine partita “ma se in otto abbiamo vinto e giocato bene, quelli a casa…?”;
Andrea Lupin, magistrale. Tre su tre da tre, 100% ai tiri liberi, ordine e ritmo giusto per tutta la partita. Sulla pressione e raddoppio all’ultimo quarto i due giocatori del Polesella si stanno ancora chiedendo dove sei passato e soprattutto dove hai fatto passare la palla… peccato per quel passaggio sbagliato;
Cecejordan non sei un giocatore di Basket, tu sei un educatore di giovani talenti della Uisp. Il 12 del Polesella sta ancora maturando gli insegnamenti che gli hai dato. Parole chiare, e gesti consoni fanno di te un radio faro del basket;
Fabri, sei la roccia su cui si appoggiano gli Irriducibili. Difendi con così tanto agonismo che Dennis Rodman a confronto era un’educanda. Attento a non esagerare hai finito con due falli a referto;
Fabione partita di rientro, certo che erano grossi quelli del Polesella, ogni volta che tiravi da sotto ti spingevano via e non riuscivi a realizzare … accidenti;
air Steph, partita stranetta, passi alla westbrook, airball, devi andare dallo stesso nutrizionista di Vito;
Il Presidente, la calma la certezza, e come quando vai a casa dalla nonna, tutto torna al proprio posto;
Coach G…. solo una cosa 2 a zero contro coach M.
MVP della partita l’unico cliente, oltre a noi, alla pizzeria Gli Smilzi, dopo pochi istanti abbiamo capito che era un grande estimatore del basket e della mission, ogni tanto faceva confusione fra le due cose…
Michelangelo un abbraccio fraterno da tutti noi, cerca di tornare presto…
Barollo 17 pts; Obljubech 2 pts; Colizzi 9; Cecere 2; Origani 4; Ghinato 15; Fugolo 6; Pagliani 6.