Appuntamento alle 21.00 al palazzetto di via Rovigo per il posticipo della terz’ultima giornata del campionato di serie B.
La partita ha una grande importanza per entrambe le squadre. Piacenza è stata scalzata dal secondo posto da Crema, che domenica ha compiuto una bella impresa vincendo di misura a Forlì, e se vuole ritardare fino alla finale l’incrocio playoff con Cento non può certo accontentarsi della terza posizione.
I risultati di domenica hanno lasciato la Virtus in bilico, la sconfitta di Desio a Lecco ha mantenuto viva la flebile speranza di tornare nella griglia playoff (ci vorrebbero 3 vittorie e 2 sconfitte dei lombardi), mentre guardando indietro, dove vince solo Reggio, i distacchi sono minimi e tutto può ancora accadere.
L’obiettivo stagionale di Piacenza anche quest’anno e’ uno solo, la promozione. Per centrarlo la società non ha badato a spese sia in fase di allestimento della squadra che a gennaio nella finestra di mercato. Liquidati i giocatori che lo scorso anno avevano fallito in fase di post season, sono arrivati tanti giocatori esperti guidati dall’olimpionico classe ‘76 Rombaldoni, e con lui i vincitori di mille battaglie come gli argentini Stanic, Bruno e Birindelli, e due big della categoria come Perego, preso da Orzinuovi, e Pederzini da Palestrina.
A metà stagione, svanito a causa dei regolamenti federali il sogno di tesserare l’americano Hawkins, sono stati tesserati la guardia Liberati e il play Maggio dalla serie A di Napoli.
Per affrontare questa vera e propria corazzata la Virtus deve sperare in un impresa e per riuscirci ha atteso il ritorno di Fede Miaschi che domenica ha concluso il torneo di Mannheim trascinando al terzo posto la nazionale U18 e da lunedì è stato impegnato nella fase di qualificazione nazionale con la U20 della Reyer. Per contro coach Rubini deve fare i conti con lo strappo di Calzavara, che non sarà della partita, l’influenza di De Zardo e il ginocchio dolorante di Maresca, l’ex di turno arrivato a Padova quando Piacenza ha operato nel mercato di riparazione. Non c’è tempo e voglia per piangersi addosso, quest’anno è così, bisogna lottare fino alla fine dimostrando quell’orgoglio che fortunatamente è il marchio di fabbrica di questa squadra.