PADOVA Alla ricerca di nuove soluzioni, non volendo ripetere gli errori del passato. L’Antenore Energia Virtus Padova che domani affronterà tra le mura amiche, ma silenziose per l’assenza di pubblico, di Rubano la terribile neopromossa Cividale dovrà per forza di cose presentarsi con una sua versione rinnovata: l’assenza di Michele Ferrari infatti cambia inevitabilmente i connotati di una squadra che sul lungo friulano ha costruito meccanismi e idee di gioco.
Servirà poi non ripetere gli errori visti a Sanve e, in precedenza, anche nell’amichevole contro Faenza: in particolare non sbagliando nuovamente l’approccio al match. Ancora assente sarà coach Daniele Rubini, in quarantena dopo il contagio di coronavirus della settimana scorsa, e al suo posto ci sarà il fido braccio destro Riccardo De Nicolao, vice allenatore classe ’88 della Virtus Antenore Energia.
Riccardo, che partita ti aspetti sabato e quanto pesa già data la sconfitta dell’esordio?
«Io sono dell’idea che quella contro Sanve sia la classica sconfitta in cui bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo pagato un approccio sicuramente sbagliato e forse causato da una serie di complicazioni che abbiamo avuto durante la settimana, ma andare sotto di 18 punti e poi recuperare fino al -4 non è cosa da tutti, soprattutto senza Ferrari e in un campo molto difficile. Credo che ci siano sicuramente cose da sistemare, ma abbiamo dimostrato anche di avere un carattere facendo vedere una reazione. Contro Cividale mi aspetto un avversario per caratteristiche simile a Sanve per la sua fisicità, loro hanno vinto anche nell’esordio e arrivano a questa partita in gran forma. Per avere la meglio dovremo quindi affrontarli fin dal primo istante con la testa giusta, iniziando il match come l’abbiamo chiuso con Sanve».
E invece Ferrari come si sopperisce come assenza?
«Molto semplicemente con gli altri giocatori forti che abbiamo in roster: disponiamo per fortuna di un pacchetto di lunghi di alto livello e faremo affidamento su questo. Senza dubbio però serviranno degli accorgimenti tattici perché gli altri hanno caratteristiche diverse: dovremo studiare il modo di valorizzare maggiormente quelle che sono le qualità di Morgillo e Bianconi, in più chiederemo subito una grossa mano anche al nuovo arrivato Pippo Rizzi».
Per chiudere, che emozioni personali hai provato nel tuo esordio da capo allenatore?
«Devo ammettere che quando è arrivata la notizia che il coach sarebbe stato assente e che sarebbe toccato a me un po’ di emozione c’è stata. Avevo fatto l’anno scorso il finale della sfida con Vigevano ma partire dall’inizio è certamente un’altra responsabilità. Fortunatamente però mi sono sentito pronto, sono tre anni che lavoro al fianco di Rubini e ormai conosco cosa vuole e come si sarebbe comportato: questo mi ha dato sicurezza, anche se devo ringraziare i giocatori che si sono comportati molto bene e in questi giorni hanno facilitato il mio lavoro».