ANTENORE VIRTUS: Cammisa, Visone 19, Lomma 6, Marinello, Mazzonetto 4, Meneghin 5, Serafini 2, Mason, Cignarella 6, Capetta n.e., Basso 30, Pellicano 15. All. Seno, ass. Turi.
PALL. REGGIANA: Porfilio, Soviero 8, Giannini 9, Diouf 2, Maddaloni, Bertolini 2, Pelliciari 11, Besozzi, Sow, Zampogna 3, Cipolla 28, Dellosto 17. All. Menozzi, ass. Bertozzi.
Parziali (27-27/15-21/17-10/19-20/9-2)
Ieri sera il Parmigiano ha avuto un sapore speciale sulla tavola dei neroverdi. A Rubano cade anche la seconda in classifica, Reggio Emilia, sconfitta da una Virtus tutta sostanza che trascina la gara fino al supplementare per poi dare prova di carattere.
Proprio questo chiedeva coach Seno, il carattere, il cuore, la determinazione, anche il sangue (quello che a un certo punto Visone si ritrova sulla maglietta, fatto inspiegabile come la macchia sul tappeto nel Fantasma di Canterville).
La Virtus, che può finalmente contare su 12 effettivi, è chiamata a riscattarsi dopo due sconfitte esterne, ma gli avversari sono tra i più scomodi: a dispetto dello sponsor (Grissinbon) sono tutt’altro che esili, possono contare sul talento di Cipolla e Dellosto, giocano una pallacanestro fatta di penetrazioni e scarichi con ottime collaborazioni (non a caso vantano il miglior attacco del campionato).
La partenza è infuocata, con Reggio scatenata nel tiro dall’arco (ben sei realizzazioni nella prima metà di gara) ma anche eccessivamente fallosa (bonus speso dopo pochi minuti), cosa che permette ai padroni di casa di andare in lunetta e rimediare a defezioni varie. Gli ospiti vincono qualche rimbalzo offensivo, ma non superano mai i 4 punti di vantaggio: come si diceva, la Virtus è estremamente concreta e trova anche canestri improbabili (due di Basso da sotto e la tripla di tabellone di Lomma, che si sta ancora vergognando). Grande equilibrio quindi nel primo quarto (27-27). Il copione si ripete nei 10’ che seguono, quando entrambe le squadre allungano le rotazioni, ma la Reggiana sembra avere qualcosa in più, qualcosa chiamato “percentuali”, mentre gli avversari si perdono talvolta in soluzioni individuali. Il parziale di 42-46 racconta dunque fedelmente la partita fino a questo punto.
Il prosieguo è però molto diverso da quello della settimana precedente. Al rientro dagli spogliatoi, la Virtus dimostra di essere squadra vera realizzando un signor parziale di 14-2, ribaltando di fatto l’inerzia della gara (56-50). Un affamato Basso (30+19 rimbalzi per lui) e Visone (19) guidano i compagni che, al contrario, non fanno consumare inchiostro allo scout: semplicemente perché c’è qualcosa che non si scrive, ma in campo si sente eccome, cioè la capacità di sacrificarsi in difesa e giocare con intelligenza gestendo le energie.
Il quarto periodo è un’altalena di emozioni, con i padroni di casa sempre avanti nel punteggio, ma sempre ripresi da una Reggiana che proprio a lasciare due punti per strada non ci sta. Dellosto pareggia i conti con una tripla a poco più di 2’ dalla fine, per poi mettere davvero paura alla Virtus che gli concede ancora spazio da dietro l’arco. Basso mantiene la freddezza dalla lunetta e rimette le cose a posto. Sul 78-78 i neroverdi devono difendere per non vedere il risultato sfumare proprio sull’ultimo possesso, ci riescono. Palla in mano, time out e rimessa in attacco con 4” da giocare: niente follie, come a Desio: palla in campo per Pellicano che la gestisce opportunamente fino alla sirena.
Nel supplementare, non c’è storia: la Reggiana è nervosa, si capisce che ha incontrato un ostacolo inaspettato sulla strada verso la vetta. Un fallo tecnico sanzionato per proteste ne è la prova, insieme ai due soli punti realizzati nei 5’ di extratime. La Virtus, di contro, mette in ghiaccio il risultato ancora una volta dalla lunetta (aiutati anche dal classico shooter’s bounce), dopo aver cercato e conquistato falli intelligenti.
Quasi increduli, i ragazzi di Seno portano a casa la terza vittoria casalinga consecutiva, grazie a una Prestazione (con la R maiuscola, semicit.) di squadra eccezionale in cui i singoli hanno brillato e sono stati trascinatori. E gli ospiti? In attesa dello scontro al vertice con Cantù settimana prossima, grattugiati.
Carlo Cignarella