Sabato 27 maggio, nell’ultima giornata di campionato, la nostra U14 Elitè si è guadagnata il primo posto in classifica.
A commento della stagione conclusa con la conquista del titolo di campioni interregionali Veneto-Trentino Alto Adige pubblichiamo la simpatica e sentita disamina fatta da un genitore perché crediamo che la descriva al meglio:
“Eh si!!! I Bad Boys Virtussini hanno completato la loro missione conquistando dopo la lunga e intensa stagione agonistica 2022-23 il titolo U14 ELITE INTERREGIONALE.
Un gruppo di ometti, di atleti, di ragazzi ma prima ancora di amici che comincia a formarsi nei passati Tornei della Befana, passando per il Torneo internazionale di Matera, superando gli anni tristi e difficili del Covid, consolidandosi e ingrandendosi l’anno scorso per poi sbocciare quest’anno.
Coach Franceschini ha saputo amalgamare questo gruppo di “Bad Boys” ritagliando ad ognuno un ruolo specifico e funzionale all’obiettivo che si aveva ogni volta che si scendeva in campo.
Ieri chi sta attento alle statistiche, ricordava che questo gruppo in stagione, pur incontrando avversari di livello come Olimpia Milano, Reyer Venezia, Aquila Trento, Sebastiani Rieti, Scaligera Verona, Partizan Belgrado e altri ancora, a fronte di 45 gare disputate ha dovuto cedere il passo solo in 4 occasioni e spesso per errori di gioventù.
A me invece della stagione di questi magnifici ragazzi piace ricordare alcune vicissitudini interne che hanno superato facendo quadrato tra loro e con lo staff tecnico. Si narra di un codice del rispetto reciproco di cui alla gente esterna non è dato sapere, perché quello che succede all’interno del “Fight Club” resta nel “Fight Club”.Ricordo il lavoro duro a cui non si sono sottratti durante gli allenamenti, seguendo e accettando le direttive del Coach, crescendo singolarmente e diventando di mese in mese una squadra con la “S” maiuscola.
Ricordo anche le lacrime di qualcuno per la cattiva prestazione sul campo e gli abbracci del compagno accanto per consolarlo e rincuorarlo.
Al di sopra di tutto però mi piace ricordare la goliardia, l’armonia e la complicità che si vede negli spogliatoi a fine gara o fuori dal campo, a testimonianza che il gruppo è una seconda famiglia!!!
E allora eccoli i nostri Bad Boys
Matteo Cadoni, Matte “il capitano”
La carta d’identità cita 2009 ma la testa ben salda sul collo la smentisce. Sempre sul pezzo mai sbagliato l’approccio alla partita. I suoi cambi di ritmo da portatore di palla hanno sempre messo in crisi le difese avversarie così come la sua intensità difensiva è stata la croce degli attaccanti;Partha Germano, Part “Mini Black Mamba”
Ossessione per il basket che emula quella del Black Mamba originale. Il suo ball handling ha frastornato tutti quelli che hanno provato a fronteggiarlo. Immarcabile nelle penetrazioni in velocità, le sue bombe hanno piegato a più riprese le gambe degli avversari.Federico Zambonin, Zambo “il Totem”
Le spiagge di Sottomarina e il pitturato del parquet sono le sue confort-zone. Tanta legna fatta sotto canestro sui due lati del campo tra rimbalzi catturati e canestri realizzati. Dopo il torneo Tramontin di Trieste dicono che a Belgrado ci siano le sue foto con su scritto “Public Enemy”!!!Emanuel Diakile, Ema “Little Shaq”
Il risolutore, se c’è una palla sporca o vagante nell’area dei tre secondi sappiamo già dove finirà. Fisicità e atletismo non comune, devastante e chirurgico allo stesso modo. Rispetto al vero Shaq sa anche realizzare i tiri dalla lunetta!!!Edoardo Tommasin, Toma “Mister Fantastic”
Anche se il lancio è fuori misura è più avanti rispetto a lui no problem, Toma c’è e con le sue lunghe leve fa sua la palla. Allo stesso modo nell’area affollata trova sempre una via per contorcersi e appoggiarla a canestro. In difesa ha rimbalzato anche avversari più fisici di lui non tirandosi mai indietro. Toma c’è!!!!Riccardo Zanutto, Zanna “La mosca atomica”
Il suo incedere e il suo dinamismo ricordano l’originale Mosca Atomica, il Poz. Quando c’è da mettere pressione dall’arco dei tre punti e spegnere le speranze degli avversari, palla a Zanna che piedi per terra sa cosa fare. Letale più del Poz!!!Davide Vigneri, Dede “Cerella”
Miss match a iosa, avversari sempre più fisici di lui ma non fanno paura quando c’è da fare un tagliafuori. Più grossi sono più rumore fanno se cadono gli ripete suo padre. Più assist che punti, tanta intensità difensiva, per cui se c’è da difendere duro e da sporcare la fase d’attacco avversaria, in LBA c’è Cerella qua abbiamo Dede!!!Nicholas Adjei, Nico “L’influencer”
Ha più like sul suo profilo Istagram che tutti gli altri messi assieme e questo lo rende il più invidiato dai suoi compagni di squadra. Stagione di alti e bassi a causa di qualche malanno ed infortunio, non consentendogli continuità nel gioco. Anche da infortunato ha sempre voluto essere vicino ai compagni in panchina dimostrando senso di appartenenza non comune. Quando chiamato in causa ha posato il suo mattoncino per il successo finale!Luca Pagliani, Pag “No Fear”
2010 arrivato quest’anno, in campo sembra che sia in squadra da anni giocando senza timori riverenziali per nessuno. Quando batte l’avversario sul primo palleggio non lo ferma nessuno. Dinamismo e atletismo ne fanno anche un buon difensore, qualcuno lo ha sentito dire “not in my house” mentre stoppava qualcuno più alto e grosso di lui, senza paura!!!Francesco Ruzza, Ruzza “Little Mannion”
Altro 2010 terribile che con Pag ha dovuto fare gli straordinari giocando il campionato U13.
Lo abbiamo conosciuto l’anno scorso quando all’esordio in squadra durante il derby, mogio mogio, quatto quatto si è messo sulla sua mattonella preferita e ha insaccato le triple che hanno fatto virare l’inerzia della partita verso casa Virtus.
Da quel momento la sua mattonella è sempre la, e lui sempre con flemma e disinvoltura, in stile Mannion, ci si fa trovare pronto quando serve mettere i tiri pesanti.Questi campioni in erba sono stati plasmati da Coach Alberto Franceschini che ha saputo trovare le chiavi per aprire le anime di ognuno di loro e ha saputo guidarli nella crescita come atleti ma anche come uomini. Tanti chilometri percorsi in macchina sopperendo alle difficoltà logistiche dei genitori al fine di non far perdere un singolo minuto di allenamento ai ragazzi, diverse le lavagnette volate per terra quando i ragazzi perdevano la bussola in partita, tanti i rimbrotti e le urla, ma tutto accettato dai ragazzi che hanno visto in lui un fratello maggiore da seguire verso l’obbiettivo finale.
Importanti i contributi del preparatore atletico Riccardo Fraron per il lavoro in campo e in saletta pesi e dell’assistent coach Nicolò Sirimarco, che in allenamento ha incitato e spronato tutti con consigli e suggerimenti, che ha saputo istaurare una complicità con i ragazzi che va oltre al momento agonistico e le quattro mura della palestra, contribuendo ala costruzione dell’armonia del gruppo.
Inoltre come non citare l’oracolo, il talismano
Luka Kravina!!! Insediatosi come D.A. ha subito dichiarato che i ragazzi avrebbero vinto il campionato fosse stato solo per la sua presenza. Come contraddirlo? Anche lui al pari di Alberto e Nicolò si è fatto diversi chilometri per tutti gli aspetti logistici ma il lavoro più duro è stato contenere gli animi focosi di noi genitori in tribuna.Già noi genitori. Forse è vero siamo troppo focosi e molesti, ma come si fa a non accendersi per le gesta dei nostri ragazzi. Li abbiamo seguiti, supportato, incitati, consolati, protetti, elogiati, cazziati dall’inizio dell’anno. Gioito quanto loro se non più di loro, siamo stati il “sesto uomo in campo”!!!
Ne è valsa, e ne varrà sempre, la pena di fare tutto ciò non solo per i titoli e per i successi conquistati sul parquet ma per vedere la crescita umana di questo meraviglioso gruppo di ragazzi, di questa famiglia allargata!!!FORZA MINI TUSI… LUNGA VITA VIRTUS PADOVA
Firmato V.V.