(Il Gazzettino) Iniziato bene, il derby dal secondo quarto passa nelle mani di Vicenza che si porta avanti fino a +9. Dagnello eroe della rimonta.
Opera di Ferrari il sorpasso, mai i berici non si scoraggiano e per il quinto successo consecutivo serve un ultimo sprazzo.
Cinque su cinque. Anche per quest’anno il Palasport Goldoni di Vicenza si tinge dei colori neroverdi e l’Antenore Energia Virtus (il leone, emblema del main-sponsor, deve trovarsi a suo agio in un’arena dove campeggia la riproposizione della scritta Hic sunt leones!…), che si è appunto aggiudicata con il punteggio di 56-53 il derby veneto con la Tramarossa, può così proseguire la sua marcia imbattuta in vetta alla classifica (seppur ancora in un terzetto con l’altra veneta Rucker Sanve, a sua volta passata a Mestre, e Bernareggio).
ATTACCHI SPUNTATI
Il risultato, di per sé, dice già molto del tipo di gara andato in scena di fronte comunque ad una splendida cornice di pubblico (erano circa un centinaio i tifosi arrivati da Padova). Un match nel quale le difese hanno avuto decisamente il sopravvento sugli attacchi, ad essere generosi. O, prendendo a prestito la felice definizione di un maestro del giornalismo sportivo (e cestistico in particolare) quale Aldo Giordani, entrambe le squadre scontando anche la stanchezza di tre gare ravvicinate (per capitan Schiavon e compagni oltretutto contro Pavia e Vigevano, ovvero le due grandi favorite) hanno giocato a ciapanò: 34% dal campo i berici padroni di casa; meno del 32% la Virtus. Proprio per questo, tra i neroverdi, spicca ancor di più la prestazione di Andrea Dagnello, forse il più in ombra fin qui, che nel terzo quarto ha preso letteralmente per mano la squadra di Daniele Rubini chiudendo poi l’incontro con 16 punti (2/3 da due e 4/5 da tre).
«Non era facile. Loro venivano da due sconfitte, per cui è stata una vera battaglia conferma il direttore generale Nicola Bernardi -: una partita maschia contro una squadra che doveva assolutamente vincere. Un grande Dagnello nei momenti topici ha risolto in attacco ed è stato importante anche in difesa».
AVVIO GRINTOSO
L’Antenore Energia Virtus partiva bene (6-0) e faceva l’andatura per tutto il primo quarto, confermandosi una vera cooperativa del canestro e doppiando i padroni di casa al 9′ (sul 14-7). Nel secondo quarto, invece, Vicenza impattava una prima volta (17-17) e poi, messo il naso avanti, allungava a sua volta prima dell’intervallo. I padroni di casa, che hanno avuto nelle tre C (Carnivani, Corral e Conte) i loro miglior marcatori, toccavano il loro massimo vantaggio proprio in avvio di ripresa sul +9 (33-24). Qui, però, la Virtus rispolverava la sua faccia feroce: serrando le maglie in difesa e lasciando emergere quale assoluto protagonista come ricordato Andrea Dagnello che segnava le sue quattro triple a distanza ravvicinata più una vera magia con un canestro allo scadere dei 24.
INSEGUIMENTO CORONATO
Padova entrava nell’ultima frazione ancora in ritardo di due lunghezze, ma a metà di questa con un canestro di Ferrari, l’altro in doppia cifra, rimetteva il naso avanti (51-50) senza di fatto più voltarsi indietro. Ed anzi, entrando nell’ultimo minuto sul +4 (56-52): Vicenza, dopo aver accorciato dalla lunetta con Corral (1/2) e dopo un errore in attacco di Piazza, falliva con Conte nel finale anche il tiro da tre del possibile pareggio. Poi c’era spazio solo per la festa virtussina. In attesa di ospitare Lecco, sabato sera nella tana di Rubano.
Giovanni Pellecchia