Pesante sconfitta interna per i ragazzi di coach Seno che contro un avversaria di grande blasone non riescono ad esprimere le qualità che li hanno portati alla seconda fase del campionato Under 18 Eccellenza. Già lunedì a Bologna si giocherà la rivincita.
Antenore Energia Paova – Fortitudo Bologna 64-76
Antenore Energia Virtus Padova: Camissa, Visone 4, Antonello 3, Tognon 1, Mazzonetto 2, Meneghin 2, Lomma 3, Trentin 2, Cignarella 10, Basso 32, Pellicano 5, Capetta n.e. – All. Seno – Ass. Turi.
Fortitudo Bologna: Buscaroli, Zanetti M. 11, Muzzi 7, Longagnani, Cinti 8, Prunotto 2, Barattini 15, Zanetti L., Simon 9, Youbi 2, Franco 18, Balducci 4 – All. Fucka – Ass: Cazzoni.
Arbitri: Volgarino – D’Avanzo
Parziali: 16-17, 11-23 (27-40), 22-24 (49-64), 15-12 (64-76)
Fallo antisportivo: Zanetti L. al 20′
Fallo tecnico: Zanetti M. al 33′
Usciti per 5 falli: Zanetti L. al 34′ – Zanetti M. al 39′
Percentuali:
Antenore Energia Virtus Padova: T2 40% 17/43 – T3 19% 3/16 – TT 34% 20/59 – TL 78% 21/27
Fortitudo Bologna: T2 40% 20/50 – T3 43% 6/14 – TT 41% 26/64 – TL 72% 18/25
A Rubano si spegne la luce. Accade sul serio, dopo pochi minuti di gioco, e la partita viene sospesa. Ma è anche una metafora per indicare che la prestazione dei ragazzi non è all’altezza della Fortitudo, e che la sconfitta (prima sul parquet amico dopo oltre quattro mesi) rischia veramente di precludere loro la via delle finali.
L’inizio è combattuto, due squadre che si tengono testa: la Virtus concede qualche rimbalzo in attacco ai bolognesi, ma in qualche modo rimane a galla e si aggrappa, è il caso di dirlo, ai punti e ai rimbalzi di Basso, il quale metterà a referto esattamente la metà dei punti di squadra (32 + 17 rimbalzi). Poi, dal secondo quarto, la Fortitudo insiste con gli attacchi delle sue guardie che possono sfruttare un discreto vantaggio fisico e atletico, mentre i padroni di casa si dimenticano come fare canestro, e non è un dettaglio: il parziale di 11-23, alla lunga, risulta essere quello decisivo. Il carico di falli condiziona ulteriormente i ragazzi di Seno, costretto a tenere in panchina Pellicano che spende il suo terzo fallo troppo presto nel secondo quarto.
Al rientro dagli spogliatoi servirebbe una scossa soprattutto mentale per la Virtus, apparentemente incapace di reagire allo svantaggio. Qualche segnale di ripresa in realtà si vede, tanto è vero che le tre conclusioni dall’arco (su diciannove tentativi…) messe a referto dai padroni di casa in tutta la partita sono nel terzo quarto. Il tabellino riporta però i numeri, senza rivelare che a tratti la Virtus rischia anche di affondare: a metà del periodo la Fortitudo piazza due triple consecutive e va sul +19, spegnendo di fatto le velleità di rimonta avversarie. Il massimo vantaggio ospite si concretizza sul +22, ed è allora che ci si rende conto che forse vale la pena di giocare fino alla fine: lunedì si va a Bologna e non si sa cosa potrà succedere.
Gli ultimi 10’ durano un’eternità. L’esito della sfida pare scritto, nonostante ciò la Virtus non è arrendevole e recupera anzi qualche punto nel finale, soprattutto perché smette di subirne. Negli ultimi secondi di gara, poi, un avversario, il quale era indubbiamente animato da una insopprimibile necessità di mettersi in mostra avendo giocato meno e peggio dei compagni, nega al sottoscritto con una stoppata due facili punti in campo aperto dopo aver rubato palla, mettendo così il punto esclamativo sulla vittoriaospite.
Purtroppo o per fortuna già lunedì andrà in scena il secondo atto della sfida, sperando di poter giocare veramente una sfida “latina”: sarà ancora Fortitudo contro Virtus, da vedere se con lo stesso esito o se il coraggio saprà prevalere sul vigore.