A Ferrara dopo aver rischiato il tracollo, essere rientrati e aver avuto in mano la partita, i virtussini mancano di lucidità nel finale, inchinandosi a un avversario fisicamente nettamente superiore.
VIS Ferrara – Virtus Padova 88-80
VIS Ferrara: Branchini 3, Bonanni 15, Antoci 18, Balducci, Natali 18, Favali 11, Tomcic 2, Tedeschi 12, Caloia 4, Manojlovic 3, Husam n.e., Guidi 2. All. Franchella – Ass. Lilli.
Tiri da 2: 29/61 (48%) – Tiri da 3: 3/11 (27%) – Tiri totali: 32/72 (44%) – Tiri liberi: 21/31 (68% )
Virtus Padova: Lomma 13, Visone 13, Antonello 2, Tognon 9, Marinello, Meneghin, Serafini 3, De Benetti, Cignarella 6, Basso 19, Mason, Pellicano 15. All. Seno – Ass. Turi.
Tiri da 2: 24/59 (41%) – Tiri da 3: 4/18 (22%) – Tiri totali: 28/77 (36%) – Tiri liberi: 20/30 (67% )
Arbitri: Resca – Fioriti
Parziali: 27-19, 13-28 (40-47), 24-15 (64-62), 24-18 (88-80)
FERRARA – Il primo è un quarto di sofferenza per gli ospiti, che vanno subito sotto nel punteggio, subiscono la fisicità della Vis e sembrano incapaci di attaccare con decisione il ferro. Non mancano sbavature difensive, come due rimesse in mano agli avversari, che si involano in contropiede. Anche sotto di 11, però, la Virtus non perde la testa e, grazie a due importanti canestri di Tognon, contiene lo svantaggio.
Nel secondo periodo, ecco la reazione: gli ospiti alzano l’intensità difensiva, corrono in contropiede, attaccano in penetrazione cercando gli scarichi, così come chiede con insistenza coach Seno. Due recuperi consecutivi di Pellicano valgono punti d’oro in campo aperto, e la Virtus prende fiducia. L’inerzia della gara sfugge dalle mani dei padroni di casa, ora confusi e frettolosi nelle scelte offensive. Il 40-47 all’intervallo racconta un match frizzante, dinamico, con tanti errori ma anche tante realizzazioni.
Il terzo quarto rimette tutto in discussione: si assottiglia sempre di più il vantaggio della Virtus, aggrappata alle giocate in post di Basso (top scorer con 19), che subisce diversi falli ma è, talvolta, impreciso negli appoggi. L’attacco non produce, la difesa fatica a contenere gli 1vs1 dei giocatori di Ferrara, più fisici, e molto tecnici: le statistiche raccontano di una notevole precisione al tiro (44% dal campo). L’ultima frazione si apre, così, sul +2 per i padroni di casa, che ora sembrano aver riacquisito sicurezza. La Virtus va sotto di 9, prova a riaprirla grazie all’agonismo concentrato in una zona 2-3, ma ai recuperi seguono spesso canestri subiti. Negli ultimi minuti, con il divario che oscilla tra i 4 e i 7 punti, gli ospiti, certamente poco avvezzi a giocarsi partite nel finale contro squadre di livello, si dimenticano di fare canestro. Tutti eccetto Visone, che segna una tripla, poi un passo-e-tiro, quando però il cronometro il tempo per recuperare era agli sgoccioli.
Per la seconda partita di fila, la Virtus non concretizza nel finale, dopo una prestazione significativa contro una grande squadra: il percorso di crescita è, comunque, intrapreso.
Carlo Cignarella