Sconfitti di misura a Biella i virtussini di coach Seno si fermano ad un passo dalle finali Nazionali e chiudono una stagione che li ha consacrati tra le migliori squadre d’Italia. Il saluto di capitan Cignarella.
Pall. Biella – Antenore Energia Padova 68-65
Pall. Biella: Borgialli 16, Bertetti 14, Zini 6, Blair 5, Ceppi 2, Raise 6, Squizzato, Bassi 12, Salvato e Cena n.e. – All. Baroni – Ass. Acquadro
Antenore Energia Virtus Padova: Cammisa 10, Visone, Antonello, Tognon 2, Mazzonetto 7, Meneghin 2, Lomma 9, Trentin 3, Cignarella 2, Capetta 2, Basso 18, Pellicano 10 – All. Seno – Ass. Turi
Parziali: 20-13, 20-18 (40-31), 14-16 (54-47), 14-18 (68-65)
Arbitri: Suriano-Berger
Uscito per 5 falli: Lomma al 39′
Percentuali:
PALL. BIELLA: T2 53% 21/40 – T3 18% 3/17 – TT 42% 24/57 – TL 68% 17/25
VIRTUS PD: T2 44% 24/54 – T3 18% 2/11 – TT 40% 26/65 – TL 61% 11/18
La vittoria sfuma negli ultimi istanti, con due tiri da tre punti falliti ma ben costruiti, dopo uno straordinario recupero da -9 nei minuti finali. È forse la sconfitta meno amara per la Virtus, che lunedì sera a Biella dimostra di onorare fino in fondo il campionato e non molla mai, nonostante le notizie giunte dall’Irpinia nel pomeriggio la escludessero di fatto dai giochi per il secondo posto. Giusto per smentire chi dubitasse dello spirito sportivo di questa squadra.
A onor del vero, Biella conduce nel punteggio dall’inizio, mentre gli ospiti disputano la classica partita da trasferta, sempre sotto ma sempre in agguato, pronti al sorpasso decisivo. Sorpasso che però non si materializza: dopo un primo quarto in cui fatica a sciogliersi, la Virtus reagisce nel secondo e si riporta sotto, salvo essere ricacciata indietro, complice qualche sbavatura difensiva.
Al rientro dagli spogliatoi i ragazzi di Seno alzano la pressione confezionando sette recuperi e Biella non vede il canestro per diverse azioni. Lomma e Basso (schiacciata in testa all’avversario) finalizzano in contropiede e gli ospiti accorciano, arrivando a -1 (48-47), ma poi non sfruttano l’inerzia a loro favore.
Negli ultimi ’10 bisogna crederci: quando serve Mazzonettoe Cammisa segnano da dietro l’arco, poi è lo stesso Cammisa ad involarsi in campo aperto per due punti preziosi. Sotto di 5 a poco più di un minuto dalla fine ci vorrebbe un’altra magia, che riesce a Pellicano: ottimo recupero, appoggio al tabellone che viene stoppato ma il canestro è valido per interferenza. Altra buona difesa e Seno può chiamare time-out, ma la Virtus non arriva al tiro. Biella non chiude i conti dalla lunetta, così gli ospiti hanno un’ultima possibilità per pareggiare, ma il primo tiro va corto, come il secondo (avendo Biella concesso il rimbalzo in attacco).
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Al 32esimo articolo (su altrettante partite disputate) le parole per la cronaca scarseggiano, quindi spero si sia rivalutata la preziosità della sintesi.
Mi permetto, piuttosto, di ritagliare qualche riga in questo spazio per sottolineare che le emozioni vissute quest’anno sono state uniche, per i risultati raggiunti e per averle condivise con un gruppo straordinario. Di questo ringrazio gli allenatori (e anche gli allenaturi), Maurizio, il sapiente Davide (affezionato lettore, peraltro), ma soprattutto i miei compagni, verso i quali qualsiasi attestato di stima o affetto sarebbe ora riduttivo. Alcuni sono al termine di un lungo percorso nelle giovanili, e credo che essere arrivati all’ultima giornata con la possibilità di qualificarsi agli spareggi per le Finali sia stato il giusto premio.
E se sto scrivendo queste righe, in un fuggente pomeriggio a meno di un mese dalla Maturità, è soprattutto per loro: lunedì a Biella, in un palazzetto della serie A, è stata forse l’ultima battaglia insieme. L’ho già detto, ma, come si dice, repetita iuvant: orgoglioso di essere stato il vostro capitano.
Carlo Cignarella